Non solo Stati Uniti. Ecco la mappa dei Paesi con i dazi più alti sul vino

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Gambero Rosso INTERNO

Lo spauracchio dei dazi del 200% annunciati da Trump sta facendo tremare il vino italiano e non solo. Basta vedere gli appelli di questi giorni da parte dei consorzi del Prosecco, del Nobile di Montepulciano, e Chianti. Allargando lo sguardo, però, gli Stati Uniti (che per l'Italia del vino rappresenta la prima piazza) non sono l’unico mercato dove l’importazione del vino potrebbe essere sottoposta a tariffe aggiuntive importanti, come ricorda la rivista Drink Business. (Gambero Rosso)

Su altri giornali

«Siamo in una fase positiva per il vino e non siamo così terrorizzati dai dazi come oggi si tende a rappresentare». (Gambero Rosso)

Navi bloccate, bottiglie nelle cantine e ordini cancellati, i consorzi del prosecco scrivono al ministro. Incertezze anche in Trentino ("Un'intera filiera gettata nell'incertezza, il mercato americano vale 2 miliardi: un quarto del volume totale") e in Alto Adige ("Da anni il Consorzio investe nel Nord Europa e in Asia, inoltre abbiamo due progetti per promuovere l'enoturismo in Alto Adige e portare così turisti sul territorio, ma aprire nuove strade non è semplice") TRENTO. (il Dolomiti)

La data definita dal presidente americano Donald Trump come “giorno della liberazione” si avvicina. (Sky Tg24 )

Dal momento che considera noi europei parassiti, e in genere pasteggia a Diet Coke, è facile capire perché il presidente Trump non sia particolarmente interessato alle sorti del mercato del vino. (la Repubblica)

Un rincaro improvviso sulle bottiglie di vino italiano sugli scaffali americani. Un calo delle esportazioni e un’ondata di sovrapproduzione che rischia di far crollare i prezzi interni. Questo potrebbe essere lo scenario se gli Stati Uniti decidessero di introdurre o inasprire i dazi sul vino italiano, una misura che rappresenterebbe un duro colpo per tutto il settore vitivinicolo. (L'Unione Sarda.it)

Qui regna, come ovunque nel settore, la preoccupazione per le voci che arrivano dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, dagli Stati Uniti. Con le migliaia e migliaia di bottiglie che cominciano a tentennare, ormai quasi pronte per partire. (LA NAZIONE)