Il vero motivo per cui Giorgia Meloni ce l’ha tanto con il manifesto di Ventotene

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“Questa non è la mia idea di Europa”. Così Giorgia Meloni, dai banchi del governo alla Camera dei Deputati ha liquidato il manifesto di Ventotene, scatenando le ire dell’opposizione (e del Quirinale) per lo sfregio a quello che è considerato uno dei testi fondativi dell’Unione Europea. Certo, potrebbero obiettare da Palazzo Chigi, Meloni ha fatto riferimento esclusivo al passaggio in cui si parlava di dittatura del proletariato e abolizione della proprietà privata. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altre testate

Ieri infatti Meloni ha infiammato l'Aula di Montecitorio criticando alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, considerato uno dei testi fondanti dell'Unione europea: "Non è la mia Europa", ha dichiarato la premier. (Adnkronos)

"Questa non è la mia Europa", ha sottolineato dopo aver letto i passi più controversi del "teso sacro" dell'europeismo di sinistra forgiato da Spinelli, Rossi e Colorni negli anni del regime fascista. (Liberoquotidiano.it)

Poche ore dopo, i discendenti degli autori del manifesto ne hanno preso le difese, attaccando la premier: "La signora Meloni dovrebbe studiare meglio la storia, anche quella scritta da mio zio Altiero", ha detto Gioconda Spinelli. (Fanpage.it)

«Ho fatto un fioretto di Pasqua...». «Ma vi sembra normale?». (ilmattino.it)

Un testo 80 anni fa aveva la sua contestualità. Non l’ho distorto, l’ho letto testualmente. (Il Fatto Quotidiano)

BRUXELLES. Ieri sera, nel cuore dell’Ue, si attovaglia con una trentina di eurodeputati di FdI. (La Stampa)