Caso Sala, Usa: "Arresto ingiustificato, Iran usa detenuti come leva politica"
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Caso Sala, Usa: "Arresto ingiustificato, Iran usa detenuti come leva politica" 30 dicembre 2024 L'Iran continua ad arrestare arbitrariamente cittadini stranieri per usarli come “leva politica” di ricatto. È quanto afferma un portavoce del Dipartimento di Stato americano intervistato dal quotidiano 'la Repubblica'. Per questo motivo, gli Stati Uniti chiedono “il rilascio immediato e incondizionato” di tutti i detenuti, inclusa Cecilia Sala. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Per “chiudere un occhio” sulle accuse fumose e indecifrate che hanno portato la giornalista nel terribile carcere di Evin lo scorso 19 dicembre, l’Iran vorrebbe che l’Italia negasse l’estradizione - richiesta con forza dagli Usa - di Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere 38enne detenuto nel penitenziario milanese di Opera sulla base di un mandato di arresto internazionale. (ilmessaggero.it)
Dietro l'arresto di Cecilia Sala ci sarebbe una ritorsione dell'Iran per l'arresto di un cittadino iraniano, avvenuto in Italia, e destinato ad essere estradato negli Stati Uniti. (Secolo d'Italia)
«Treviso si unisca al coro di voci che chiedono la liberazione immediata di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta dal 19 dicembre nella prigione iraniana di Evin»: l'esortazione arriva dal consigliere comunale Gigi Calesso, della Coalizione Civica per Treviso, che invita il sindaco Mario Conte a prendere posizione pubblica sulla vicenda. (ilgazzettino.it)
Una premessa: secondo la Farnesina, Cecilia Sala sta fisicamente bene e le autorità iraniane hanno assicurato che verrà trattata con rispetto. Si trova in in una cella singola per richiesta italiana. (Corriere della Sera)
«Sfortunatamente il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti Paesi, spesso per utilizzarli come leva politica. Lo afferma un portavoce del Dipartimento di Stato a Repubblica . (Il Sole 24 ORE)
Mi fa male pensare a Cecilia Sala in isolamento nel carcere di Evin a Teheran, dove sono state recluse Nasrin Sotoudeh, Narges Mohammadi, Marina Nemat, dove sono state recluse e qualche volta ammazzate le studentesse di cui Azar Nafisi racconta in Leggere Lolita a Teheran, dove vivono in condizioni spaventose oltre diecimila detenuti, soprattutto politici, donne e uomini, che hanno usato il … (L'HuffPost)