Napoli, due giorni di itinerari e musica nei luoghi di Pino Daniele

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Il Comune di Napoli organizza due giornate, il 4 e il 5 gennaio per ricordare Pino Daniele, a dieci anni dalla morte, avvenuta proprio il 4 gennaio 2015. Un’occasione in più per celebrarne l’eredità musicale e l’indissolubile legame con la città. «Pino Daniele - dice il sindaco Gaetano Manfredi - è stato per Napoli un faro, un punto di riferimento per diverse generazioni, un innovatore capace di contaminare i generi e i linguaggi: la sua arte è eterna». (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il produttore Joe Lodato e il giornalista Franco Schipani, che con lui hanno lavorato a lungo, raccontano questo periodo Milano, 28 dic. (Io Donna)

Vale per quelli pop-elettronici, che semmai entravano in classifica agevolmente nell’arco temporale degli anni Novanta-Duemila, sostenuti da una serie di videoclip, e vale per quelli che conservano un precipitato africano, brasiliano, mediterraneo, folk/jazzoide e blues/funk/rock che riconducono immediatamente al primo full della sua discografia: alias, l’esordio di “Terra mia” (1977); il bis con l’omonimo “Pino Daniele” (1979), per intenderci quello di “Je so’ pazzo” e “Chillo è nu buono guaglione”, “Donna Cuncetta” e “Chi tene ‘o mare”; o il terzo – bestseller – “Nero a metà” (1980), da poco ripubblicato grazie a una iniziativa lodevole della Universal music Italia che ha rimasterizzato i vinili d’epoca con la maestria di Pino Pischetola e la complicità tecnica di Alessandro Di Guglielmo grazie ai quali adesso quel supporto è nuovamente in circolazione nei negozi, a tiratura limitata e numerata, con un formato vinile di 180 grammi che replica per scelta l’artwork originale con bauletto cartonato sigillato. (La Repubblica)

Pino Daniele e Napoli, un legame indissolubile, un amore eterno che unisce la città al cantautore. Di seguito le iniziative in programma. (ilmattino.it)

«Le strade di Pino - Dieci anni senza 'e te», Pino Daniele celebrato in musica e parole nell'intero centro storico di Napoli

Dopo il successo avuto con Franco Battiato – La Voce del Padrone, che ha ricevuto anche il Nastro D’Argento 2022 come Miglior documentario, il regista e giornalista Marco Spagnoli e il produttore discografico e autore Stefano Senardi continuano il loro viaggio nella storia della canzone d’autore italiana. (Artribune)

Il 4 gennaio di dieci anni fa, all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, la vita di Pino Daniele finiva e il suo mito cominciava. Grazie alla bellezza intramontabile di canzoni come Napule è e Terra mia, ma anche alla capacità di dare voce a quel passaggio decisivo del… (la Repubblica)

Un tour nei vicoli, nelle strade e nelle piazze che hanno visto il giovane Pino muovere i suoi primi passi nella musica. In occasione del decennale della scomparsa di Pino Daniele (4 gennaio 2015), il Comune di Napoli ricorda il cantautore con due giornate di attività, concepite per celebrarne l’eredità musicale e l’indissolubile legame con la città. (Corriere della Sera)