Morte di Yahya Sinwar, Israele al bivio

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ESTERI

La morte di Yahya Sinwar, leader di Hamas, rappresenta un punto di svolta cruciale nel conflitto israelo-palestinese. Sinwar, noto per la sua inflessibilità e la sua capacità di comando, è stato ucciso durante un'operazione militare israeliana che ha sistematicamente distrutto ogni possibile rifugio di Hamas nella Striscia di Gaza. Questo evento segna la fine del più sanguinoso rastrellamento della storia recente, condotto con una potenza di fuoco senza precedenti.

Michael Milshtein, ex capo del dipartimento Affari palestinesi dell'intelligence militare israeliana e attuale responsabile degli Studi palestinesi al Moshe Dayan Center dell'università di Tel Aviv, ha sottolineato l'importanza di questo momento. Secondo Milshtein, la morte di Sinwar offre a Israele un'opportunità unica per scegliere tra il proseguimento delle operazioni militari o l'apertura di negoziati.

L'uccisione di Sinwar non è stata un'operazione mirata né una semplice caccia all'uomo, ma una campagna di distruzione sistematica che ha trasformato Gaza in una distesa di macerie. La sua morte ha decapitato il vertice politico e militare di Hamas, lasciando il movimento islamista senza una guida chiara. Le poche unità delle brigate al-Qassam rimaste attive sono descritte come "cani sciolti" senza coordinamento né strategia.

Il silenzio di Teheran, che aveva sostenuto Sinwar, evidenzia la perdita di un leader chiave per l'asse della resistenza. La nomina di Sinwar a capo di Hamas, avvenuta a luglio, aveva sorpreso molti, ma era stata vista come una conferma del crescente ruolo dell'Iran nella regione, a scapito di Turchia e Qatar