Luserna: Mattia e Daniele Boër, travolti da una valanga durante l'ultima discesa
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Sono andati incontro alla morte all’ultima discesa. Mancavano pochi minuti alle 16 di ieri pomeriggio – giovedì 20 marzo – quando si è consumata la tragedia, nel parco nazionale dei monti Abisko, tra Svezia e Norvegia. Mattia e Daniele Boër, fratelli e compagni di tante passioni sportive - sci, moto, parapendio - sono morti nel loro ultimo giorno di eliski prima del rientro. «Erano lì da domenica sera – dice Silvia, la cognata di Mattia, davanti al prato all’inglese di strada cascina Garola, dove il 50enne abitava e aveva il suo laboratorio odontotecnico - Per tre giorni, a causa della bufera, non avevano mai volato. (L'Eco del Chisone)
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E ha messo giù. “Ho lo strazio nel cuore” Caterina Ferrero è la nonna materna dei fratelli Boër. (La Stampa)
Erano appena scesi dall'elicottero che li aveva portati in vetta alla montagna da dove avrebbero affrontato una discesa, sci ai piedi, indimenticabile. La massa di neve nel giro di pochi secondi si è abbattuta sull'elicottero appena atterrato, sul pilota e sul gruppo di appassionati di eliski. (Torino Cronaca)
Una valanga ha travolto ieri un gruppo di cinque sciatori italiani, che era andato a sciare in elicottero a Kårsavagge, nel nord della Svezia al confine con la Norvegia. Due di loro, di 45 e 50 anni, sono morti mentre gli altri sarebbero illesi. (Open)
Sono momenti strazianti quelli che racconta Manuela, la zia di Simone, Mattia e Daniele Böer, travolti da una valanga nel loro ultimo giorno di Eliski nel parco nazionale dei monti Abisko, nella contea di Norrbotten, nel grande Nord della Svezia e quasi al confine con la Norvegia (Corriere della Sera)
– Una valanga ha travolto ieri un gruppo di 5 sciatori italiani, che era andati a sciare in elicottero a Kårsavagge, nel nord della Svezia al confine con la Norvegia. Il gruppo era guidato da una guida alpina certificata a livello internazionale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
È il messaggio disperato che Simone Boër questa mattina ha inviato a Roby Boulard, guida alpina e storico gestore del Rifugio Jervis, nella Conca del Prà, in alta Val Pellice. «È stato un attimo e ora non ho più due fratelli». (L'Eco del Chisone)