Il pressing su Meloni: “Non strappi con la Ue”. Timore per i mercati e i conti pubblici

Il pressing su Meloni: “Non strappi con la Ue”. Timore per i mercati e i conti pubblici
la Repubblica INTERNO

La tentazione sovranista di Giorgia Meloni, trapelata nelle scorse settimane e confermata dalla svolta isolazionista in occasione dell’ultimo Consiglio europeo, è un piano ad alto rischio: attendere il voto in Francia, scommettere sul crollo di Emmanuel Macron e il trionfo di Marine Le Pen, colpire nel segreto dell’urna la candidatura di Ursula von der Leyen sperando in una sua bocciatura, prepar… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La grande notte di Bruxelles, consumatasi tra giovedì e venerdì, ci ha detto molte cose, ma non tutto. L’Italia (e per il Paese, Giorgia Meloni che è a capo del suo esecutivo) s’è astenuta sul nome di Ursula von der Leyen quale presidente della Commissione e ha votato contro Antonio Costa come presidente del Consiglio Europeo e Kaja Kallas come Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. (Italia Oggi)

Convinta di “dare le carte”, ha dovuto prendere atto che la sua maggioranza in Italia resta minoranza nell’Unione. Esclusa da tutti i «caminetti» — che finge di detestare, se le vietano di accedervi — la premier ha scoperto cos’è il Freddo in Europa. (la Repubblica)

È convinta che il mancato voto a favore di Ursula von der Leyen le offrirà la possibilità di ottenere il riconoscimento che “spetta all’Italia“. Ma in attesa di conoscere l’esito della trattativa tra la premier e la stessa presidente in pectore della commissione europea, che si concluderà il 18 luglio all’assemblea plenaria dell’Europarlamento, c’è un dato oggettivo: all’avvio della nuova legislatura europea la maggioranza di governo si presenta divisa . (Il Sole 24 ORE)

Il nuovo trio per la continuità (e la guerra)

Si è astenuta su von der Leyen e ha votato contro Costa e Callas, senza per questo impedire al vertice dei capi di Stato e di governo di approvare i nomi proposti dai negoziatori di Ppe, Pse e Alde. La soluzione più temuta, la scelta dell'isolamento. (Italia Oggi)

Giorgia Meloni non ha sostenuto la rosa di nomi proposta da Popolari, Socialisti e Liberali per i vertici dell'Unione europea e al termine della cena del Consiglio Ue, parlando con i giornalisti, ha espresso tutta la sua amarezza. (Fanpage.it)

Il trio che si appresta a governare l’Ue nel segno della continuità potrebbe essere ricordato così. Ursula von der Leyen – che, se approvata anche dal Parlamento europeo, svolgerà il suo secondo mandato alla guida della Commissione – è una vecchia … (Il Fatto Quotidiano)