Il vero segreto di Trump, quelle voci su Vannacci e Toti: quindi, oggi...

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Approfondimenti:
il Giornale ESTERI

Sapete qual è l’immagine più potente, il momento cruciale dell’attentato contro Donald Trump? Non il fatto che si sia subito rialzato in piedi. Non quel pugno rivolto verso l’alto col sangue che intanto sgorga dall’orecchio. Non l’aver richiesto di recuperare le scarpe, manco fossero d’oro. E neanche quel "fight, fight, fight", combatti combatti combatti, urlato ai suoi sostenitori poco dopo aver rischiato la pelle. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

Piattaforme note, come Taobao e JD.com, le rendevano disponibili in diverse taglie e colorazioni. L’iconica immagine di Donald Trump, mentre si allontana dal palco della Pennsylvania dopo la sparatoria, a poche ore dall’attentato era già comparsa su magliette vendute nei siti di e-commerce cinesi. (L'HuffPost)

Lo alza più volte, con determinazione, mostrando rabbia, accompagnando il gesto con la smorfia che gli è abituale: gli incisivi sul labbro, come farebbe il più carnivoro dei conigli. (L'HuffPost)

E se i Maga (Make America Great Again), coi cappellini da baseball rossi, saranno affiancati da milioni di cittadini ex incerti convinti a votare dal gesto da condottiero imbufalito, dal pugnone alzato dopo la pallottola di striscio, mentre il servizio segreto cercava di portarlo via. (La Stampa)

Attentato a Trump, la Cina se la ride. E le magliette del tycoon ferito vanno a ruba

Uno dei film-capolavoro di Woody Allen è Match Point, la pallina da tennis che tocca la rete e il caso la può fare cadere di qua o di là, cambiando il corso della partita, ovvero, vuole dire il regista, la vita è anche alla mercè dell’imponderabile. (Italia Oggi)

La sua immagine con l'orecchio insanguinato e il pugno rivolto in alto è potente, elettoralmente utilissima, clamorosa. Rapidità nel chinarsi prima, per evitare di essere colpito dal cecchino. (il Giornale)

«Nella terra della libertà, i colpi di pistola risuonano ogni giorno». L'argomento è in tendenza sui social della Repubblica Popolare sin da domenica mattina e ha generato un misto di riflessioni e tesi complottiste, ma anche e soprattutto una bella dose di ironia e prese in giro. (La Stampa)