Arresto di Cecilia Sala in Iran, le prime reazioni politiche: "Massimo riserbo per portarla a casa"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Le reazioni politiche italiane all'arresto della giornalista Cecilia Sala, detenuta in isolamento nel carcere iraniano di Evin, convergono su una linea di prudenza e sostegno al lavoro della Farnesina. La senatrice dem Simona Malpezzi ha dichiarato: "Mi attengo a quanto richiesto dalla Farnesina, lasciando che il ministero continui il suo lavoro". Una posizione condivisa da Lucio Malan di Fratelli d’Italia e dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha ribadito: "Lasciamo lavorare il governo". (la Repubblica)
La notizia riportata su altre testate
Secondo Human Rights Watch contiene a… Lo chiamano “l’università”, gli iraniani. (La Stampa)
La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata a Teheran, in Iran, il 19 dicembre. (Lettera43)
“Profonda vicinanza a Cecilia Sala e alla sua famiglia in questo momento di apprensione. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi che aggiunge: “È necessario che il governo e le istituzioni, nazionali e internazionali, collaborino affinché questa vicenda si risolva positivamente quanto prima”. (Civonline)
La giornalista italiana si trova nella prigione di Evin, dal 19 dicembre: sarebbe dovuta rientrare in Italia il 20 dicembre, per passare il Natale con la sua famiglia. Cecilia Sala è stata arrestata in Iran, a Teheran. (Virgilio Notizie)
In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione. (Adnkronos)
Negli ultimi anni, la sua esperienza sul campo e la capacità di raccontare storie umane anche nei contesti più estremi l’hanno resa una voce di riferimento nel giornalismo di inchiesta, soprattutto in ambito estero. (ilmessaggero.it)