Queer, la recensione del film di Luca Guadagnino con Daniel Craig in gara alla Mostra di Venezia

Queer, la recensione del film di Luca Guadagnino con Daniel Craig in gara alla Mostra di Venezia
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Il regista di "Chiamami col tuo nome" firma una lisergica e appassionata trasposizione cinematografica del romanzo semi-autobiografico scritto da William Burroughs. Tra eroina, ayahuasca, metzcal e tequila, un allucinante viaggio al termine della notte. Una visionaria storia d'amore, solitutine e dipendenza ambientata tra il Messico e il Sudamerica degli anni Cinquanta Basta la prima inquadratura di Queer, il dettaglio di un materasso niente affatto memory, ma memore di notti selvagge, alcoliche e lussuriose, per comprendere quanto Luca Guadagnino abbia divorato e amato i romanzi di William Burroughs. (Sky Tg24 )

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Appena arriva nel Concorso del Festival di Venezia, Guadagnino cattura immediatamente l’attenzione. Come? Il suo film Queer, al centro di questa recensione e tratto dal racconto di uno degli scrittori americani più influenti del XX secolo, William S. Burroughs nonché figura chiave della Beat Generation insieme a Jack Kerouac e Allen Ginsberg, era destinato a far discutere sin dal suo annuncio. (Orgoglionerd)

Secondo Alberto Barbera, direttore della 81ª Mostra del Cinema di Venezia, Daniel Craig ha offerto la performance della sua carriera in Queer di Luca Guadagnino. L'indimenticabile 007 si è immerso completamente nel progetto, affidandosi al regista di Chiamami col tuo nome e partecipando a intense scene di sesso con Drew Starkey e Omar Apollo. (La Stampa)

Luca Guadagnino e Daniel Craig, assieme allo sceneggiatore Kuritzkes e al cast, raccontano Queer alla stampa: un film sull’amore e le connessioni umane. In Concorso All’Ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si è tenuta la conferenza stampa per il film in concorso per il Leone d’Oro Queer, la nuova fatica cinematografica diLuca Guadagnino. (Sentieri Selvaggi)

Daniel Craig: “Mi affido ai sentimenti come ho fatto con il mio Bond”

A Città del Messico, ci andava in smoking, pienamente padrone di sé, in mezzo al caos della città brulicante per il Dia de los Muertos, in Spectre. Nell’ultimo film del franchise, No Time to Die, si era mostrato, è vero, più vulnerabile, sentimentale, romantico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Aggiunge una cosa molto bella, Guadagnino: che il romanzo l’ha salvato dalla solitudine. Che sognava di portare sullo schermo il romanzo breve di William Burroughs (allora pubblicato in Italia con il titolo Diverso) da quando lo lesse la prima volta, a Palermo, a 17 anni. (la Repubblica)

È consapevole, l’attore gallese, 56 anni, che il suo Queer, girato con Luca Guadagnino, è uno dei film più attesi dell’anno e lo accetta con lo stato mentale di chi non ha niente di cui preoccuparsi se non di fare ciò che gli piace. (la Repubblica)