Netanyahu non molla le alture del Golan: Tel Aviv approva nuovi insediamenti israeliani sul territorio siriano occupato
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Dopo la caduta del regime siriano di Bashar al-Assad, le truppe di Israele – su ordine del primo ministro Benjamin Netanyahu – avevano occupato le alture del Golan. Territori da cui “non ce ne andremo più” aveva promesso il leader di Tel Aviv, sconfessando l’esercito dello Stato ebraico che aveva parlato di una manovra difensiva e temporanea. Intento, quello di Netanyahu, che è diventato realtà con il suo governo che ha approvato un piano per espandere gli insediamenti sulle alture del Golan occupate, affermando di stare agendo “alla luce della guerra e del nuovo fronte che in Siria si trova ad affrontare”. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’esercito dello stato ebraico si è rifiutato di commentare gli attacchi. Una violenta esplosione si è verificata domenica sera nella città portuale di Tartus in Siria. (B-Lab Live!)
Per cercare di capirlo dobbiamo andare indietro di qualche settimana e ripercorrere alcuni punti salienti forse troppo in fretta archiviati. Punto primo: l’organizzazione islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) quasi sicuramente non aveva intenzione di deporre Bashar al-Assad. (Rights Reporter)
Quneitra, nelle Alture del Golan, è una città fantasma della Siria meridionale all'interno della fascia di sicurezza Onu che divide la Siria dalle zone occupate da Israle sin dalla guerra del Sei Giorni del giugmno 1967. (Corriere TV)
Il primo ministro Binyamin Netanyahu ha dichiarato che le Forze armate di Israele (Idf) resteranno sul Monte Hermon in Siria fino a quando non sarà garantita la sicurezza lungo il confine settentrionale. (Limes)
Qui, il 27 luglio scorso, un missile lanciato dal Liba… (L'HuffPost)
Le forze israeliane avrebbero fino adesso distrutto l'86% dei sistemi di difesa aerea della Siria. Tartus ospita anche una base navale russa, istituita nel 1971 durante l'era sovietica. (Corriere TV)