25 novembre, i movimenti femminili in piazza della Signoria: "Basta violenze"

25 novembre, i movimenti femminili in piazza della Signoria: Basta violenze
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LA NAZIONE INTERNO

Donne vita e libertà, Nosotras, Nonunadimeno. Sono tanti, tantissimi i movimenti femminili che non sono mancati all'iniziativa in piazza della Signoria a Firenze lanciata dal nostro gruppo editoriale, nell’ambito del progetto #QNxLeDonne. Insieme a loro, i sindacati come Cgil Donne, Cisl Donne e Uil Fpl. Lo slogan “Donna, vita, libertà” è stato gridato nelle strade di tutto l'Iran, nelle aule scolastiche, nei luoghi di lavoro. (LA NAZIONE)

Su altri media

Parte così, dalla quiete e dalla ribellione, la manifestazione promossa nella Capitale da «Non una di meno». Lunghi minuti di intenso silenzio e poi l’urlo di liberazione. (Corriere Roma)

“La violenza sulle donne è una questione che va affrontata tutti i giorni. È una ferita profonda nella nostra società e si manifesta in diverse forme e in molti modi: fisici, psicologici, economici, religiosi, ideologici, attraverso atteggiamenti possessivi e denigratori. (Orizzonte Scuola)

ascolta articolo Il 25 novembre, in tutto il mondo, si svolgono manifestazioni e eventi di sensibilizzazione per affrontare il tema della violenza di genere, promuovere l'importanza parità e combattere gli stereotipi di genere. (Sky Tg24 )

Giornata contro la violenza sulle donne: le manifestazioni in Italia

Simboli potenti ed evocativi di questa giornata sono le scarpe e le panchine di colore rosso, che ricordano il sacrificio e il vuoto lasciato nella società dalle vittime di femminicidio e invitano a riflettere sulla necessità di ascoltare e sostenere ogni donna che subisca una violenza. (Arpa Piemonte)

Sono tornate, o meglio non sono mai andate via. Non una di meno riempie Roma (e Palermo). In piazza sono oltre 200mila, una conferma della forza del movimento transfemminista. Protagonista della lotta per la vita e la libertà delle donne, fuori dal potere maschile (il manifesto)

Educazione sentimentale, Pellai: “Occorre investire già dalla scuola primaria prima che sia troppo tardi” Di Secondo Pellai, non basta più la prevenzione “secondaria”, incentrata sul riconoscimento dei segnali di una relazione tossica e sulle strategie per uscirne. (Orizzonte Scuola)