La sera che vedemmo Cristiano Ronaldo piangere, scusarsi e vincere ancora

La sera che vedemmo Cristiano Ronaldo piangere, scusarsi e vincere ancora
Vanity Fair Italia SPORT

Non che non avessimo mai visto Ronaldo piangere, in particolare agli Europei di calcio. Aveva pianto lacrime amare vent'anni fa nella finale europea persa contro la Grecia nel 2004. Vent'anni fa CR7 non aveva vent'anni e quelle lacrime erano molto diverse, figlie di una sconfitta alla prima grande vetrina internazionale con la sua nazionale per un giocatore già allora fenomenale. Ancora lacrime, per un infortunio, all'Europeo che il Portogallo ha vinto. (Vanity Fair Italia)

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La Slovenia ha costretto il Portogallo ai supplementari e ha retto fino ai rigori. Ma alla lotteria, non c’è stata partita: i lusitani hanno fatto 3 su 3, gli sloveni li hanno sbagliati tutti. L’unica consolazione per Jaka Bijol è la consapevolezza di aver fatto ancora una partita importante. (Udinese Blog)

Come? Con la parata sul contropiede di Benjamin Šeško: si è trattato solamente del secondo intervento della sua serata (il dato è di SofaScore), ma è stato decisivo per prolungare l’incontro ai rigori dopo l’errore dal dischetto, pochi minuti prima, di Cristiano Ronaldo (Undici)

Roberto Tortora 02 luglio 2024 E così anche i “cristiani ronaldi” piangono. È una delle lezioni che ci lascerà, vada come vada, questo Euro 2024 in Germania. Già, perché nell’ottavo di finale di Francoforte tra Portogallo e Slovenia abbiamo assistito ad una scena cui mai, francamente, avremmo pensato. (Liberoquotidiano.it)

Cristiano Ronaldo e le lacrime agli Europei: i soldi, i lutti e le fragilità del capitano del Portogallo

Proprio la stella del Milan ha condiviso sui suoi canali social la felicità del passaggio del turno. Calciomercato Milan – Lukaku riflette, nuovi contatti con Dovbyk: le news > > > (Pianeta Milan)

Il Portogallo vince 3-0 ai calci di rigore contro la Slovenia e accede ai quarti di Euro2024. Il 5 luglio ad Amburgo sarà quindi la squadra di Martinez a sfidare la Francia. (La Provincia di Cremona e Crema)

Tempo che il suo pallone calciato a distanza di undici metri dalla porta finisca sui guantoni di Oblak che nega (momentaneamente) la gioia del gol a Cristiano Ronaldo che si mette a piangere in campo. Mani sul volto, occhi che si gonfiano in una frazione di secondo. (Corriere della Sera)