Quando mi opposi all’ingresso dell’Ucraina nella Nato

Quando mi opposi all’ingresso dell’Ucraina nella Nato
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Italia Oggi ESTERI

Angela Merkel «Dissi no all’Ucraina, e non cambio idea»: lo scrive Angela Merkel nelle memorie che saranno in libreria il 26 novembre (Kiepenheur&Witsch; 700 pag.;38 euro). Ma già escono le prime anticipazioni. Nel 2008 al vertice di Bucarest, ricorda di aver votato contro l’ingresso immediato dell’Ucraina e della Georgia nella Nato. «Comprendo il desiderio di entrare al più presto, spiega, ma ritengo che Putin non avrebbe esitato a aggredire i due paesi, anche dopo l’ingresso nell’Alleanza. (Italia Oggi)

Su altri giornali

Merkel: "Ucraina nella Nato era ed è un errore, per Putin dichiarazione di guerra" Angela Merkel aveva deciso di frenare la spinta di Kiev in direzione di una rapida adesione dell'Ucraina alla Nato durante il suo mandato da cancelliera, nel timore di potenziali rappresaglie militari russe. (Il Giornale d'Italia)

Come emerge dalle anticipazioni apparse su Die Zeit, tra i temi affrontati dall'ex cancelliera che ha guidato la Germania dal 2005 al 2021 ci sono l’Ucraina e i rapporti con Vladimir Putin e con Donald Trump. (il Giornale)

Dopo il famoso“mezzogiorno di fuoco” al vertice di Bucarest del 2008 in cui si oppose fermamente all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, caldeggiato fortemente dal presidente degli Stati Uniti dell’epoca George W. (Il Fatto Quotidiano)

Kiev nella Nato, Merkel disse no. “Come dichiarare guerra allo zar”

“Accettare un nuovo membro nella Nato dovrebbe portare maggiore sicurezza a questo Paese, ma anche a tutta la Nato”. Così l’ex cancelliera Angela Merkel spiega perché nel 2008, nel corso del cruciale vertice di Bucarest, si oppose all’ingresso dell’Ucraina nell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. (Avvenire)

È netto il «nein» che il cancelliere Olaf Scholz oppone all'adesione dell'Ucraina alla Nato, almeno finché durerà la guerra mossa dalla Russia. Questa prudenza non è nuova. (il Giornale)

Per la prima volta l’ex cancelliera rivela il retroscena di una delle sue decisioni più controverse: quella di aver bloccato l’adesione dell’Ucraina alla Nato al vertice di Bucarest del 2008. Una mossa che con la guerra d’invasione di Vladimir Putin le costa oggi un prezzo politico altissimo: sin dall’ingresso dei tank russi è sul banco degli imputati per la “politica del dialogo” nei confronti della Russia, tanto da gettare un’ombra pesante sulla sua eredità storica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)