"Mio figlio ridotto a un mostro". Parla la mamma del ragazzo pestato a sangue per aver difeso un amico
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«Mio figlio lo avevano ridotto a un mostro. Noi lo abbiamo scoperto il giorno dopo quanto accaduto, quando ha aperto la porta per andare a scuola. Stava perdendo un occhio ». Nonostante sia passato un pò di tempo da quel 16 ottobre, è ancora molto colpita Alessandra, la mamma del ragazzo accerchiato e colpito da sei ragazzi nel centro di Sorrento solo per aver difeso un amico in una lite per motivi di gelosia. (Gazzetta del Sud)
Se ne è parlato anche su altri media
C’è solo desiderio di giustizia negli occhi di Alessandra Mauriello, madre di Christian, il diciottenne pestato brutalmente il 16 ottobre scorso, a Sorrento, da un gruppo di sei coetanei, ora agli arresti domiciliari, al termine di un’indagine condotta dai carabinieri del maggiore Ivan Iannucci. (SorrentoPress)
I fatti risalgono allo scorso 16 ottobre, quando la vittima è seduto ai tavolini di un bar di via degli Aranci. Un pestaggio in piena regola quello compiuto da un gruppo di ragazzi tra i 18 ed i 20 anni nel centro di Sorrento (ilmattino.it)
Un pestaggio compiuto da un gruppo di ragazzi tra i 18 ed i 20 anni nel centro di Sorrento ai danni di un loro coetaneo che ha la sola colpa di essere intervenuto per difendere un amico. (ilmattino.it)
Non ha nascosto il suo orgoglio Alessandra Mauriello, per il coraggio dimostrato da suo figlio intervenuto a proteggere un amico aggredito da un gruppo di giovani. Ma neanche la paura, perché poi il branco ha preso di mira lui con una violenza inaudita, colpendoli con calci e pugni anche una volta finito a terra. (Open)
In sei hanno partecipato al pestaggio di un 18enne nel cuore di Sorrento. I fatti risalgono alla tarda serata del 16 ottobre e questa mattina i sei aggressori, Flavio Blanchi, Andrea Coppola, Roberto De Simone, Renato Lavano, Emanuele Ferola ed Antonio Terminiello, sono stati arrestati su disposizione del gip di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura. (SorrentoPress)
Colpito a calci e pugni alla testa e al volto, con una violenza tale da fratturargli la mandibola, danneggiargli un’orbita oculare e costringerlo a sottoporsi a una serie di interventi di chirurgia ricostruttiva maxillofacciale e nutrirsi con un sondino. (Corriere della Sera)