Migliaia in fuga da Aleppo, voci di golpe. I vescovi: «Noi restiamo»

Migliaia in fuga da Aleppo, voci di golpe. I vescovi: «Noi restiamo»
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Avvenire ESTERI

Un miliziano fa a pezzi un gigantesco ritratto di Assad nel centro di Aleppo - Ansa Esultano, la bandana nera sulla fronte, i miliziani di Hayat Tahrir al-Sham «Siamo nel centro di Aleppo, di fronte all’università» gridano concitati nel video che rimbalza sui social. Uno di loro, con un giubbotto antiproiettile con la scritta “press”, si domanda sarcastico: «Dove sono adesso i giornalisti del governo?». (Avvenire)

Su altri giornali

I vertici delle comunità religiose hanno deciso di rimanere comunque nella città conquistata dagli jihadisti e dai ribelli al regime di Bashar al-Assad (Open)

I vescovi di tutte le confessioni (latini, maroniti, caldei, melchiti) oggi, 30 novembre, hanno deciso di non muoversi dalla città siriana che ripiomba nell'incubo della guerra. In Evidence I religiosi e coloro a cui prestano aiuto "stanno bene" Il vescovo dei latini, monsignor Hanna Jallouf, francescano, resta insieme ai suoi sette confratelli (francescani anche i due suoi nipoti, George e Johnny, che dopo il periodo di formazione alla Custodia di Gerusalemme erano recentemente tornati proprio nel loro Paese di origine). (Vatican News - Italiano)

Nel cuore della Siria, dove la guerra e la violenza sembrano non avere fine, una storia di coraggio e solidarietà emerge tra le rovine di Aleppo. Hanna Jallouf, vescovo dei latini e francescano, ha preso una decisione cruciale che riflette la determinazione della comunità cristiana della città di non abbandonare il proprio popolo in un momento di estrema difficoltà. (Ultima Voce)

Padre Hugo Alaniz: “Noi religiosi sotto le bombe soli tra cadaveri e terrore”

"Abbiamo oggi deciso di rimanere tutti con la nostra gente", riferisce mons. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

È uno dei religiosi che, mentre tutti cercano comprensibilmente di fuggire, ha deciso di restare ad Aleppo, città o… «Sono appena caduti due missili vicino a noi, devo andare a vedere come stanno le suore. (La Stampa)