Ucraina-Russia, Biden e Starmer ribadiscono sostegno a Kiev. Nuovo scambio di prigionieri

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CremonaOggi ESTERI

(Adnkronos) – Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che Regno Unito e Stati Uniti hanno raggiunto una “posizione forte” nella ricerca di una soluzione al conflitto in Ucraina dopo il suo incontro con il presidente Joe Biden. Con un punto fermo: il sostegno incrollabile a Kiev contro la Russia, fino alla sconfitta di Vladimir Putin nella guerra. Starmer ha descritto i suoi colloqui con Biden come “lunghi e produttivi”, ma non ha voluto precisare quali siano le decisioni prese dai due in merito al potenziale uso di armi occidentali da parte dell’Ucraina contro obiettivi russi. (CremonaOggi)

La notizia riportata su altri giornali

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di aver fatto convocare alla Farnesina l'ambasciatore russo in Italia per manifestare «sorpresa» per questa che ha definito una «singolare decisione». (La Stampa)

I due leader discuteranno l’uso dei missili Storm Shadow da parte dell’Ucraina, una mossa che potrebbe infiammare il conflitto con la Russia. Intanto, Mosca ha inserito due giornalisti Rai nella lista dei ricercati per ingresso illegale (FIRSTonline)

Il messaggio di Vladimir Putin «è molto importante», e «ha senz’altro raggiunto i suoi destinatari», ha detto giovedì il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov a proposito dell’ultimatum del presidente russo sui missili a lungo raggio. (il manifesto)

Missili Nato per attaccare la Russia, Biden tiene fuori gli Usa. Incontro con Starmer: verso il via libera agli alleati

Nuovo scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev: ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che 49 prigionieri di guerra ucraini sono stati restituiti dalla Russia, come parte di un accordo di scambio. (Il Giornale d'Italia)

I governi degli Stati Uniti e del Regno Unito stanno discutendo della possibilità di consentire all'Ucraina di schierare missili da crociera britannici - supportati da dati di navigazione statunitensi - per condurre attacchi a lungo raggio all'interno del territorio russo, secondo quanto riporta Bloomberg citando alcune persone a conoscenza della questione. (Italia Oggi)

Una scelta molto audace, che tuttavia, escluderebbe l’uso di armi fabbricate negli Stati Uniti, forse per mantenere Washington esterna e non direttamente coinvolta nel confronto con Mosca. Decisione difficile e pericolosa soprattutto perché Vladimir Putin è stato abbastanza chiaro: permettere all’Ucraina di usare questo genere di armi significa che la guerra non è più una questione tra Kiev e Mosca, ma si allarga ai paesi Nato. (ilmessaggero.it)