La Federal Reserve e i mercati

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Corriere del Ticino ECONOMIA

La banca centrale americana, Federal Reserve (Fed), ha tagliato i tassi sul dollaro per la terza volta nel 2024, ma ha delineato un minor numero di riduzioni per il 2025. La Fed dunque teme ritorni dell’inflazione e taglia il costo del denaro meno della Banca nazionale svizzera e della Banca centrale europea. Le Borse hanno salutato il nuovo taglio ai tassi USA ma hanno accolto negativamente la prospettiva per il 2025. (Corriere del Ticino)

Su altri media

Se è vero che il costo del denaro negli Stati Uniti è stato abbassato per la terza volta consecutiva, d’altra parte la reazione del mercato è stata negativa. Il Treasury a 2 anni è passato da meno del 4,25% a circa il 4,30%. (InvestireOggi.it)

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Come previsto, la banca centrale statunitense ha tagliato i tassi di 25 punti base nella riunione di dicembre, con la dichiarazione del FOMC che ha avuto solo un cambiamento sostanziale: il linguaggio forward guidance ora fa riferimento a "l'entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti", piuttosto che solo a "aggiustamenti aggiuntivi"; nella conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha inoltre chiarito che un ritmo più lento di tagli è il caso di base, sostenendo che l'inflazione è ancora diretta nella giusta direzione e osservando che il mercato del lavoro si sta ancora raffreddando, anche se solo gradualmente. (QuiFinanza)

Tassi FED, la strategia agita i mercati finanziari

Ecco come gli asset tendono a reagire in una pausa e alla fine di un ciclo di allentamento. L’orientamento da falco della Fed stende i mercati azionari. (Milano Finanza)

L’annuncio della Fed di prevedere due soli tagli dei tassi nel 2025, per un totale dello 0,5% (appena la metà di quello che si prevedeva a settembre), non ha soddisfatto affatto le Borse, che pure avevano apprezzato il terzo taglio consecutivo dello 0,25% del costo del denaro negli Usa decisa l’altroieri, nell’ultima riunione della Banca … (Il Fatto Quotidiano)

I due esperti evidenziano come attualmente i tassi siano significativamente meno restrittivi e più vicini al tasso “neutrale”, che né stimola né frena la crescita - così come precisato anche dal presidente Jerome Powell. (SoldiOnline.it)