La Manovra spiazza l’editoria

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Italia Oggi ECONOMIA

Doppia sorpresa dal governo per il mondo dell’editoria. Da una parte c’è quella dell’informazione dei giornali che vede inaspettatamente estendere e applicare anche a loro una web tax sui servizi digitali legati alla pubblicità targetizzata, dall’altra c’è il comparto librario stupito non da qualche provvedimento ma dall’assenza di qualsiasi provvedimento per il rilancio del settore in un paese con l’indice di lettura tra i più bassi d’Europa. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri media

Il riconoscimento ha una particolare importanza perché è raro che venga conferito a personalità non irlandesi. (Frosinone News)

La percentuale di tassazione del 3% va pagata sui ricavi delle attività digitali. La rivolta unanime del mondo dell’editoria contro la nuova web tax del governo Meloni ha pochi precedenti. (Il Fatto Quotidiano)

«Stupore e amarezza per la norma del disegno di legge di Bilancio che estende l’imposta sui servizi digitali a tutte le imprese che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali».A metterlo nero su bianco in un comunicato è la Federazione italiana editori giornali (Fieg), protestando contro il governo per la cancellazione del meccanismo che ha finora risparmiato il versamento della web tax alle aziende più piccole. (Corriere della Sera)

Web tax al 3% per tutte le startup. Insorge l'ecosistema dell'innovazione, già colpito dal prelievo su Bitcoin e cripto

Fino ad oggi era rivolta ai colossi del web, come Google, Meta o Amazon con ricavi globali superiori a 750 milioni di euro e un fatturato prodotto in Italia di almeno 5,5 milioni. (AostaSera)

Si tratterebbe di una forte penalizzazione per il settore, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up. "Si rischia di pregiudicare le startup e lo sviluppo del settore – spiega il presidente di Cna Digitale, Nicola Ciulli –. (il Resto del Carlino)

Tutte le realtà che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali «sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali». Così recita l’articolo 4 della manovra 2025 che rischia di penalizzare le attività che operano anche online. (StartupItalia)