Le nuove regole di Meta consentono di accusare le persone gay di essere malate mentali
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La fine del programma di fact checking negli Usa non è l'unica novità introdotta ieri dal gigante dei social media Meta non oscurerà i commenti di chi accusa le persone gay e quelle trans di avere malattie mentali. La fine del programma di fact checking, al momento solo negli Stati Uniti, non è l’unica novità introdotta dal gigante dei social nelle scorse ore. Secondo le comunicazioni diramate ieri, Instagram, Facebook e Threads «si sbarazzeranno» di limitazioni su argomenti come «immigrazione, identità di genere e questioni di genere», che secondo la compagnia sono «spesso parte del dibattito politico». (Open)
La notizia riportata su altri giornali
Ve li ricordate quando annunciavano una scazzottata sul web? Si erano ripromessi una battaglia fisica vis a vis, un incontro di Mma mai andato in scena (naturalmente). A vederli ora uno alla sinistra e uno alla destra dell'uomo più potente del mondo fa quasi sorridere. (Today.it)
L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. (StartupItalia)
Zuckerberg: Con Trump in atto rivoluzione culturale che darà priorità alla parola (Liberoquotidiano.it)
Puntando il dito contro il vecchio continente, dove “un sempre crescente numero di leggi istituzionalizzano la censura”. Bruxelles – Mentre l’Ue è alle prese con le ingerenze sempre più sfacciate del proprietario di X, Elon Musk, nella politica interna degli Stati membri, la pugnalata alle spalle che non ti aspetti. (EuNews)
Sono molteplici le interpretazioni sulla mossa di Mark Zuckerberg che ieri ha tolto il "bavaglio" a Meta: niente più fact checking su Facebook e Instagram, un'operazione di trasparenza e di libera circolazione del pensiero che gli opinionisti vicini alla sinistra italiana prendono come un attacco alla democrazia. (Secolo d'Italia)
La mossa arriva dopo che nella giornata di ieri il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, aveva annunciato un passo indietro sulla politica di fact-checking per avvicinarsi a un modello basato sulle "note della community" simile a quello usato da Elon Musk per X. (Italia Oggi)