Governo Bayrou, la Francia cambia per non cambiare
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Un governo prima di Natale, il quarto del 2024, dieci giorni dopo la nomina del primo ministro François Bayrou. Qualche scintilla con due ex primi ministri: numero due del governo, l’ex prima ministra Elisabeth Borne in un grande ministero della Pubblica istruzione e della Ricerca, e numero tre l’ex primo ministro socialista Manuel Valls all’Oltremare, proprio nel momento in cui il disastro del ciclone a Mayotte sta scuotendo la Francia, messa di fronte a un abbandono di lungo periodo del dipartimento nel lontano oceano Indiano (il manifesto)
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La lista dei 34 ministri del governo Bayrou è stata rivelata dal segretario dell’Eliseo Alexis Kohler. Per il 3 gennaio è convocato il primo Consiglio dei ministri. (Contropiano)
Come appreso dalle ultime news, ci siamo, è partito il nuovo Esecutivo francese guidato da François Bayrou (centrista). Per la prima volta assistiamo a un evento forse unico in un paese europeo: tre cambi di vertice e tre governi in neanche 11 mesi. (Il Fatto Quotidiano)
La nomina di due ministri di area socialdemocratica, François Rebsamen (pianificazione territoriale) e Juliette Méadel (politiche urbane), non sembra soddisfare il cartello di sinistra, Nuovo Fronte Popolare (NFP, alleanza elettorale di partiti nata il 10 giugno 2024 in vista delle elezioni legislative anticipate), che già nei giorni scorsi aveva scartato l’ipotesi di aderire al nuovo esecutivo a vocazione bipartisan. (RSI Radiotelevisione svizzera)
A dieci giorni dalla nomina a nuovo premier della Francia, François Bayrou ha annunciato la squadra del prossimo esecutivo. (Corriere della Sera)
PARIGI – La Francia ha un nuovo governo, il quarto in un anno. Dieci giorni dopo l’incarico conferito da Emmanuel Macron al centrista François Bayrou e tre settimane dopo la caduta del governo di Michel Barnier, è arrivato il rituale annuncio all’Eliseo della compagine di trentacinque nomi tra ministri e sottosegretari. (la Repubblica)
Il premier François Bayrou, leader storico del centro, chiamato per le doti di negoziatore e conciliatore, ha dovuto negoziare soprattutto con le ambizioni di partenza. (ilmessaggero.it)