Ergastolo a Impagnatiello
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Alessandro Impagnatiello, ex barman, è stato condannato all'ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno per l'omicidio di Giulia Tramontano, una giovane donna di 29 anni. Il processo, che ha visto la requisitoria del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo, ha ricostruito i dettagli agghiaccianti di un delitto premeditato e brutale. Impagnatiello, descritto dall'accusa come un narcisista criminale, ha pianificato per settimane l'omicidio di Giulia, incinta di sette mesi, per poter continuare la sua relazione con l'amante senza ostacoli.
Il delitto, avvenuto con 37 coltellate, è stato definito un "viaggio nell'orrore" dagli inquirenti, che hanno sottolineato la freddezza e la mancanza di scrupoli dell'imputato. La madre di Giulia, presente in aula, ha espresso il suo dolore e la sua gratitudine verso le persone che l'hanno sostenuta durante questo difficile percorso giudiziario. La difesa, invece, ha cercato di dipingere Impagnatiello come un uomo fragile, vittima di un raptus, chiedendo clemenza e una pena inferiore all'ergastolo.
Il rifiuto di Impagnatiello di essere ripreso dalle telecamere in aula, per preservare la sua immagine pubblica, ha ulteriormente evidenziato il suo carattere narcisistico. La Corte d'Assise ha rinviato la camera di consiglio all'udienza del 25 novembre, lasciando i familiari di Giulia in un'angoscia che sembra non avere fine. La famiglia, costretta a viaggiare da Sant'Antimo a Milano per ogni udienza, continua a vivere un incubo senza tregua, cercando giustizia per la loro amata Giulia.