Omicidio del vigilantes a Bergamo, la pm Rota: "Il movente è la gelosia"
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C'è la gelosia alla base dell'omicidio di Mamadi Tunkara, il vigilante gambiano di 36 anni ucciso ieri a coltellate a Bergamo. A chiarirlo il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota durante una conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio in questura: "Il movente è la gelosia per una donna", ha chiarito la procuratrice. La donna, già sentita dagli inquirenti, aveva avuto in passato una relazione con Djiram Sadate, l'uomo accusato dell'omicidio. (La Repubblica)
Su altri giornali
Si tratterebbe di un 28enne del Togo senza fissa dimora, fa sapere il Corriere della Sera. Tunkara, classe 1988, era originario del Gambia ed era un addetto alla sicurezza di un supermercato nei pressi della zona dove è avvenuta l'aggressione che gli è costata la vita. (ilmessaggero.it)
– Alla fine, stroncato dalle ore di interrogatorio e dalle domande pressanti del magistrato e dei poliziotti della Questura di Bergamo, e dalle prove che lo inchiodavano alle sue responsabilità, lo ha ammesso: “Sì, ho ucciso io Mamadi Tunkara”. (IL GIORNO)
È stato fermato alla dogana di Chiasso, in territorio svizzero, il principale sospettato dell’omicidio del vigilante di 36 anni ucciso a coltellate nel centro di Bergamo ieri, venerdì 3 gennaio. Si tratta di un 28enne originario del Togo, senza fissa dimora, bloccato questa mattina dalle autorità elvetiche e poi consegnato all’Italia. (varesenews.it)
La gelosia per una donna contesa dietro alla morte di Mamadi Tunkara, il vigilantes ucciso a Bergamo il 3 gennaio. Uno scenario del tutto imprevedibile, descritto dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota durante la conferenza stampa in Questura, che si è tenuta dopo l'arresto del presunto killer. (leggo.it)
A confessare il delitto l’uomo fermato in Svizzera nella mattinata di sabato 4 gennaio, poiché sprovvisto di documenti in regola. Svolta nelle indagini per far luce sull’omicidio di Mamadi Tunkara, vigilante del supermercato Carrefour ucciso a coltellate in via Tiraboschi. (L'Eco di Bergamo)
Mazzi di fiori, candele, un peluche, una preghiera in arabo e una lettera lasciata dai colleghi del Carrefour, dove lavorava come portinaio e addetto alla sicurezza: all'indomani dell'omicidio di Mamadi Tunkara, sul luogo del delitto in via Tiraboschi il clima è ancora surreale. (BergamoNews.it)