Liberare Cecilia Sala da un intreccio più grande (di N. Boffa)
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"Il governo lavora in perfetta sintonia con la famiglia e chiede discrezione e riservatezza per una trattativa che deve essere diplomatica e deve essere fatta nel modo migliore per garantire la sicurezza e il rientro in Italia di Cecilia Sala". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani insiste nel chiedere “silenzio, discrezione e riservatezza” per la vicenda della giorna… (L'HuffPost)
Se ne è parlato anche su altre testate
«Chiediamo ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri arbitrariamente detenuti in Iran senza giusta causa». Un funzionario del dipartimento di Stato degli Stati Uniti risponde così al quotidiano la Repubblica in merito alla vicenda dell’arresto di Cecilia Sala a Teheran, avvenuto lo scorso 19 dicembre e reso pubblico una settimana più tardi. (Open)
«Dalla mattina di giovedì, da quando abbiamo perso le sue tracce, ci siamo uniti tutti con un unico obiettivo: portare Cecilia a casa al più presto». Dal 19 dicembre, il direttore Mario Calabresi ha il telefono occupato. (Corriere della Sera)
La giornalista è imprigionata dal 19 dicembre in un carcere nei pressi di Teheran, sta bene ma l'obiettivo del governo è ora far sì che possa tornare in Italia. Con queste parole affidate a un comunicato trasmesso tramite Telegram, Gabriele Rubini, conosciuto soprattutto come Chef Rubio, ha aperto il suo intervento di critica, per usare un eufemismo, contro Cecilia Sala e contro gli sforzi della diplomazia italiana per riportarla a casa. (il Giornale)
Spegnete quella luce. Sala è «in una cella da sola» ha detto ieri il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rassicurando sulla sua «buona salute». (la Repubblica)
L’Associazione Italia-Iran rileva «come in passato nei suoi reportage dall’Iran Cecilia Sala avesse descritto una apparente apertura del regime della Repubblica islamica. (Liberoquotidiano.it)
È inutile che si facciano dietrologie, l'importante è che torni a casa il prima possibile grazie al lavoro della diplomazia con la collaborazione tra presidenza del consiglio e ministero degli Esteri». (ilmessaggero.it)