Rafa, la resa del gladiatore
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Il Gladiatore. È sempre stato il suo film preferito, «perché è uno che non si arrende mai». Rafa Nadal è così, anche quando sta per arrendersi. Non è arrivato a Malaga per far passerella, «ma per aiutare la mia squadra a vincere». Lo ha sempre fatto, da solo o in gruppo. Non ha mai mollato, fin quando c'era da lottare. Ieri, in Coppa Davis, non era ancora il momento di tirar fuori i fazzoletti. Così dicevano. (il Giornale)
Su altre fonti
Rafa aveva perso il primo singolare contro Van de Zandschulp (inutile il pareggio di Alcaraz, che poi ha perso il doppio con Granollers) e da grande campione in conferenza aveva spiegato "se fossi il selezionatore non mi schiererei nell'eventuale semifinale". (La Gazzetta dello Sport)
La sconfitta contro l'Olanda ha sancito una clamorosa eliminazione ai quarti di Coppa Davis, ma soprattutto ha posto fine alla leggendaria carriera di Rafael Nadal. Il 20 novembre 2024 passerà alla storia come uno dei giorni più tristi del tennis spagnolo. (Sport Mediaset)
Rivivi il suo lungo discorso al pubblico di Malaga di questa notte. Il suo discorso, prima di ricevere l'omaggio della ITF, la Federazione Internazionale di Tennis, e della RFET, la Federazione Spagnola di Tennis, è stato esemplare. (Eurosport IT)
Emozione e delusione. Boati del pubblico pesanti come le gambe di Rafa. (La Gazzetta dello Sport)
Semmai la formalità, l'inciampo contro un rivale minore (van de Zandschulp e Nadal si erano affrontati due volte, nel 2022, nei primi turni del Roland Garros e di Wimbledon, senza che lo spagnolo gli concedesse nemmeno un set. (Vanity Fair Italia)
La Spagna è fuori dalla Coppa Davis. Non è bastato il trasporto del pubblico di Malaga, già galvanizzato dalla presenza in campo di Rafa Nadal alla sua ultima partecipazione in carriera. (Tuttosport)