colloqui a riad tra russia e usa, si cerca una tregua per l'ucraina

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ESTERI

Nella cornice blindata del Ritz-Carlton a Riad, dove le delegazioni di Mosca e Washington si sono incontrate a porte chiuse, è ripreso il dialogo – seppur frammentario – per provare a scalfire l’impasse del conflitto ucraino. A guidare i rispettivi team, figure di peso ma non di primo piano: da una parte Grigori Karasin, presidente della commissione Affari esteri del Senato russo, affiancato da Sergey Beseda, consigliere del direttore dell’Fsb; dall’altra, Andrew Peck del Consiglio di sicurezza nazionale e Michael Anton del Dipartimento di Stato statunitense. Un livello tecnico, che lascia intendere come questo faccia a faccia – mediato dall’Arabia Saudita – sia più esplorativo che decisivo.

La giornata di ieri aveva visto protagonista Kiev, con il ministro della Difesa Rustem Umerov a definire "produttiva e mirata" la discussione con gli americani, centrata su temi come l’energia e la sicurezza nel Mar Nero. «L’obiettivo è una pace giusta», ha scritto su X Umerov, ribadendo la linea di Zelensky: un accordo che, oltre a fermare le ostilità, garantisca «stabilità per tutta l’Europa». Ma è oggi il nodo cruciale: senza un’intesa tra Washington e il Cremlino, ogni ipotesi di cessate il fuoco rimarrà lettera morta.

Sullo sfondo, Pechino smentisce con toni duri le voci – circolate nei giorni scorsi – su un possibile invio di truppe cinesi a sostegno della Russia. "Fake news", la definisce il governo cinese, in un momento in cui la diplomazia prova a ritagliarsi spazi di mediazione. L’Arabia Saudita, dal canto suo, conferma il ruolo di hub negoziale, dopo aver già ospitato incontri preliminari nell’agosto 2023.