I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo in corsa e Buzzi perde terreno
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Piazza Affari e le altre Borse europee iniziano la settimana di Natale all’insegna della cautela. Anche i futures azionari americani sono stabili in una sessione di scambi contenuti, mentre gli investitori valutano le prospettive di crescita economica e dei tassi di interesse. Il dollaro si è rafforzato dopo che è stato evitato il blocco del governo degli Stati Uniti. Gli investitori si stanno prendendo una pausa dopo una serie di dati economici solidi negli Stati Uniti, che hanno portato la Federal Reserve (Fed) a ridurre il numero di tagli ai tassi previsti per il 2025. (Borse.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In una settimana povera di dati macroeconomici, venerdì si attende il dato sull'inflazione nell'area metropolitana di Tokyo, che sarà fondamentale per le decisioni della Banca del Giappone a gennaio. Le borse europee avviano la settimana in calo, caratterizzata da una minore attività a causa delle festività natalizie. (QuiFinanza)
oro Leonardo (Teleborsa)
Così Milano e Parigi chiudono le contrattazioni del 23 dicembre poco sotto la parità mentre Francoforte segna la peggiore performance (-0,23%). Segno più per Londra (+0,11%).Per approfondire: (Il Sole 24 ORE)
Negli ultimi giorni del 2024, la Federal Reserve ha concluso la sua riunione annuale con un messaggio che ha fatto discutere gli operatori dei mercati finanziari. Sebbene la Fed abbia tagliato i tassi di interesse di 0,25%, portandoli al range del 4,25% – 4,5%, il tono generale è stato più cauto rispetto alle aspettative. (Proiezioni di Borsa)
In un contesto di scambi rarefatti e in una settimana decisamente corta per Piazza Affari, che resterà ferma i prossimi tre giorni per riaprire venerdì, il principale indice milanese chiude in lievissimo calo (-0,08%) frenato soprattutto da alcuni titoli bancari, del lusso e dell’automotive. (FIRSTonline)
Dopo i cali dell’ottava scorsa, scattati dopo la frenata annunciata dalla Fed sui tagli al costo del denaro (che saranno meno del previsto nel 2025), gli occhi degli investitori sono rivolti oggi all’indicatore sulla fiducia dei consumatori negli Usa. (Il Sole 24 ORE)