Meta, i dipendenti criticano Zuckerberg sul fact checking
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Diversi dipendenti di Meta Platforms si sono schierati contro la decisione del ceo Mark Zuckerberg di eliminare le procedure di fact checking affidate a enti terzi. Secondo quanto appreso da Cnbc, hanno espresso la loro preoccupazione nel forum interno dopo che Joel Kaplan, il nuovo responsabile per gli affari globali di Meta ed ex vice capo dello staff della Casa Bianca sotto la presidenza di George W. (Italia Oggi)
La notizia riportata su altri giornali
I risultati dello studio, pubblicati sulla rinomata rivista Thrombosis and Vascular Biology, aprono nuove prospettive nello sviluppo di farmaci per la cura di infarti e ictus. (Il Giornale d'Italia)
Lo ha spiegato con un video di cinque minuti in cui ha annunciato una svolta editoriale e politica per Facebook, Instagram e Threads, i social network controllati dal gruppo. Anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e amministratore delegato di Meta, sale sul carro di Donald Trump e Elon Musk. (il manifesto)
Addio fact-checking su Facebook e Instagram. Lo ha annunciato il ceo di Meta Mark Zuckerberg in quello che a media e analisti appare l'ennesimo inchino a Donald Trump e al nuovo clima ideologico della destra, che privilegia l'assoluta libertà di espressione sulla lotta contro la disinformazione e l'odio in rete. (ilgazzettino.it)
Nei prossimi mesi Meta introdurrà gradualmente un sistema di "note della comunità" per semplificare le sue politiche di fact-checking. Preoccupazione per possibile aumento della disinformazione PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Uno studio pubblicato su BMJ Public Health suggerisce che i vaccini contro il Covid-19 potrebbero aver contribuito al persistente aumento dei decessi in eccesso registrato negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali tra il 2020 e il 2022. (Il Giornale d'Italia)
Lo ha annunciato Mark Zuckerberg in un video pubblicato sui social della galassia Meta. Una svolta che pone fine all’era dei social network controllati da figure esterne, i cacciatori di bufale. (La Stampa)