Allevatori, anche in Provincia attenzione alla peste suina africana

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Alto Adige INTERNO

BOLZANO. In Alto Adige la peste suina africana non ha trovato terreno fertile. Nessun caso registrato, ma massima attenzione anche sul territorio, grazie all'opuscolo del Servizio veterinario provinciale. Il primo caso di peste suina africana si è verificato in Italia nel 2022 mentre in Alto Adige, ad oggi, non è stata ancora rilevata alcuna malattia. La peste suina africana colpisce solo i suini, selvatici e domestici, è altamente contagiosa e di solito risulta fatale agli animali. (Alto Adige)

La notizia riportata su altre testate

Lo evidenzia il ministero della Salute in una nota sulla Psa (aggiornamento al 30 luglio), precisando che è "in via di elaborazione una nota informativa al territorio per rinforzare il sistema dei controlli attraverso la disposizione di una serie di misure straordinarie, al fine di scongiurare la ulteriore diffusione della malattia e nell'ottica di adottare misure di contrasto uniformi sul territorio". (Alto Adige)

A partire dal 26 luglio sono stati confermati 6 focolai di Peste suina africana (Psa) in altrettanti stabilimenti di suini in Lombardia nelleprovince di Milano e Pavia, in Piemonte (provincia Novara) e in Emilia Romagna (provincia Piacenza) e il ministero annuncia misure straordinarie. (La Provincia Pavese)

A circa un anno di distanza, si ripete quindi il dramma della scorsa estate quando la Psa si era diffusa nel settore suinicolo che, in provincia, conta 170 aziende e 400 dipendenti, obbligando ad abbattere 45mila capi. (La Provincia Pavese)

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"In elaborazione una nota informativa per rinforzare il sistema dei controlli" Lo evidenzia il ministero della Salute in una nota sulla Psa, precisando che è “in via di elaborazione una nota informativa al territorio per rinforzare il sistema dei controlli attraverso la disposizione di una serie di misure straordinarie, al fine di scongiurare la ulteriore diffusione della malattia e nell’ottica di adottare misure di contrasto uniformi sul territorio”. (Livesicilia.it)

– Ad un anno di distanza dai primi casi, non si arresta l’epidemia di peste suina africana in tre allevamenti. Già partita l'indagine epidemiologica da parte del Dipartimento veterinario di Ats, dell'Unità operativa veterinaria di Regione Lombardia e dell'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna per accertare come sia avvenuto il contagio che potrebbe essere stato originato dal contatto diretto con animali malati, attraverso gli alimenti oppure dall'uomo attraverso mezzi, indumenti o attrezzature infette. (IL GIORNO)

Lo sottolinea la Coldiretti in riferimento ai nuovi focolai confermati in stabilimenti di suini in Lombardia (province Milano, Pavia), in Piemonte (provincia Novara) e in Emilia Romagna (nello specifico nella nostra provincia di Piacenza). (piacenzasera.it)