Sinner, fra polemiche e un futuro incerto il «caso» doping rimane aperto

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il manifesto SPORT

Alla fine Wada parlò. O, meglio, fece ricorso. La World Anti-Doping Agency il 26 settembre (ma la comunicazione ufficiale alquanto stringata è uscita sul sito web con due giorni di ritardo) ha presentato appello al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna chiedendo di infliggere a Jannik Sinner una sospensione da uno a due anni per il caso di doppia positività constatata il 10 e il 18 marzo quando, il tennista altoatesino, era impegnato al Master Mille di Indian Wells, sconfitto da Carlos Alcaraz in semifinale. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

TENNIS Il ricorso della Wada contro l'assoluzione da parte dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) a seguito della positività al Clostebol è arrivato ieri come un fulmine a ciel sereno. Mai, infatti, prima d'ora l'agenzia antidoping aveva fatto appello per una sentenza di un tribunale indipendente nel tennis. (Sport Mediaset)

Insomma: il ricorso della WADA contro l'assoluzione del numero uno del mondo del tennis è inedito ed anche un po' grottesco. Inedito perché mai l'ente aveva fatto ricorso al TAS sulla decisione di un tribunale indipendente (in questo caso l'ITIA, e a questo si aggiunge che nel caso Bortolotti - tennista italiano assolto per la stessa positività al Clostebol - l'appello non è stato presentato); grottesco perché basta leggere il comunicato: «La WADA ritiene che la constatazione di assenza di colpa o negligenza non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. (il Giornale)

Jannik Sinner al centro della bufera. La WADA (Agenzia mondiale antidoping) ha deciso di fare ricorso contro l’assoluzione ottenuta dal tennista lo scorso agosto. Il ricorso riguarda la doppia positività al Clostebol, riscontrata durante i test effettuati a marzo 2024. (SNAI Sportnews)

Caso Sinner, l’avvocato del numero uno al mondo: “Speriamo di chiudere in pochi mesi

A cura di Marco Beltrami Video suggerito (Fanpage.it)

1 dalle mani del fisioterapista che si stava curando con uno spray contenente la sostanza incriminata. Jamie Singer è l’avvocato di Jannik Sinner, lo ha assistito durante la prima inchiesta, quella che ha portato all’assoluzione da parte della International Tennis Integrity Agency dopo che un tribunale indipendente aveva acclarato che il numero 1 al mondo era stato vittima di una contaminazione involontaria al Clostebol. (La Gazzetta dello Sport)

“Legittimo, ma non necessario”. La presa di posizione del legale, che comunque ha sottolineato come la scelta dell’agenzia antidoping sia assolutamente corretta e legittima, è contenuta all’interno di un’intervista alla versione online della Gazzetta dello Sport. (Il Fatto Quotidiano)