SOGNO GEORGIANO E L’ALLEANZA CON LE DESTRE EUROPEE
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“Noi georgiani siamo europei quanto asiatici, per nostra storia e geografia, siamo terra di mezzo, caucasica ed eurasiatica, di confine e di sintesi, sulla Via della Seta”. Esordisce così Lali Panchulidze, da tanti anni residente a Milano, presidente dell’Associazione culturale internazionale cristiana ecumenica Italia-Georgia-Eurasia, rappresentante della compagnia aerea di bandiera Georgian Airways, considerata (anche se non ricopre alcuna carica politica ufficiale) uno dei punti di riferimento di Sogno Georgiano (il partito conservatore filorusso al governo), ufficiale di collegamento con il centrodestra italiano. (L'Opinione)
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Solo 89 deputati su 150 sedevano in aula. Sono entrati dal retro, protetti da un massiccio cordone di forze dell’ordine. (la Repubblica)
Il partito al governo in Georgia ha scelto l’ex calciatore del Manchester City Mikheil Kavelashvili come candidato alla carica di nuovo presidente del Paese. (B-Lab Live!)
Gli ex satelliti e le Repubbliche separatiste ancora radicate, più o meno politicamente, nei vecchi confini sovietici, sono ormai quotidiani protagonisti dei nostri notiziari. Se il fronte ucraino resta il nervo scoperto più dolente, Zelensky non è il solo leader alle prese con una transizione incompiuta: nel Caucaso sentimenti indipendentisti, paura e diffidenza fervono da anni, strascico di un conflitto lampo e spesso indimenticato. (IL MONDO - RIVISTA ITALIANA ILLUSTRATA DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E SOCIETA')
L’uomo designato da Sogno Georgiano per diventare il nuovo presidente della Georgia, che verrà eletto il prossimo 14 dicembre per la prima volta con un voto del collegio e non per volere popolare, è una vecchia conoscenza del calcio inglese. (L'HuffPost)
Sogno Georgiano, ovvero il partito politico che fondato dall’oligarca Bidzina Ivanishvili detiene la maggioranza dei seggi del parlamento di Tbilisi (90 su 150), ha indicato come candidato alla presidenza del Paese l’ex calciatore Mikheil Kavelashvili. (Lettera43)
Kobakhidze ha detto poi di voler «entrare a far parte dell'Ue non mendicando o stando su una gamba sola, ma con dignità, creando un sistema democratico ben funzionante e un'economia forte». (Corriere del Ticino)