Addio al critico musicale e saggista Paolo Isotta

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e poesia (Marsilio, 2017, finalista Premio Viareggio-Rèpaci 2017), La dotta lira.

nota: ringraziamo per la foto – a cui Paolo Isotta era particolarmente legato – la casa editrice Marsilio

Grande esperto di lirica, a lungo temuta “firma” del Corriere della Sera, e autore di numerosi saggi. Il critico musicale Paolo Isotta, 70 anni, è morto nella sua residenza di corso Vittorio Emanuele, a Napoli (Il Libraio)

Ne parlano anche altre fonti

A confermarne la notizia il suo manager Francesco Barbaro, al suo fianco sin dagli esordi. (LaPresse) – E’ morto questa mattina, nella sua abitazione di Fiesole, Enrico Greppi, in arte Erriquez, volto e anima della Bandabardò. (LaPresse)

Controverso e tranchant, Isotta divideva per le sue idee e prese di posizione e sono stati in molti a definirlo “anticonformista”, ma non Buttafuoco. “Isotta è senza alcun dubbio il capitolo più clamoroso della vita culturale di questa Italia”, ha scritto e ribadisce a voce all’HuffPost Pietrangelo Buttafuoco. (L'HuffPost)

Un intellettuale di grandissimo livello, uno dei maggiori esperti italiani della musica classica e un protagonista nel mondo della cultura La notizia della sua morte ha suscitato grande dolore in quanti lo conoscevano e apprezzavano la sua arte. (NapoliToday)

I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e poesia (Marsilio, 2017, finalista Premio Viareggio-Rèpaci 2017), La dotta lira. Figlio di un avvocato civilista, aveva studiato presso il liceo classico Umberto I di Napoli, per poi iscriversi alle facoltà di Giurisprudenza e di Lettere dell’Università Federico II. (Connessi all'Opera)

Laureatosi all’Università Federico II di Napoli, nel 1974 entra di merito a Il Giornale, sotto l’ala di Indro Montanelli, in qualità di critico musicale. Morto a 70 anni Paolo Isotta, grande critico della musica. (Thesocialpost.it)

Articolo che gli costa il divieto di entrare al Teatro alla Scala dopo che l'allora sovrintendente Stéphane Lissner lo dichiara "persona non gradita" Noto anche per la sua 'vis polemica', Isotta insegna ai Conservatori di Reggio Calabria, Torino e Napoli, ma abbandona l'insegnamento nel 1994 "per progressiva intolleranza verso gli allievi attuali". (La Repubblica)