Dopo l'attentato a Trump negli Usa si parla di tutto tranne che di una cosa: le armi facili. Dem e Gop in silenzio

Dopo l'attentato a Trump negli Usa si parla di tutto tranne che di una cosa: le armi facili. Dem e Gop in silenzio
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L'HuffPost ESTERI

C'è un convitato di pietra nel dibattitto sulla sicurezza che è partito negli Usa dopo il fallito attentato a Donald Trump: l'estrema facilità con cui ci si può procurare un'arma. Negli Stati Uniti, infatti, il numero di armi pro capite è il più alto al mondo, tranne che nello Yemen, uno Stato in guerra civile. In particolare, in Pennsylvania, il luogo della sparatoria contro il tycoon, quasi tutti gli acquisti di armi da fuoco richiedono un controllo dei precedenti, ma non è richiesta alcuna prova di abilità nel maneggiare un’arma da fuoco: è sufficiente presentare i documenti in regola per acquistare tutte le armi da fuoco desiderate. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

In un'intervista con Radio Vaticana - Vatican News, l’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB), riflette sull’attentato di sabato scorso all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania (Vatican News - Italiano)

Il Video in alto mostra le concitate fase della sparatoria tra i cecchini del Secret Service e il 20 enne che voleva uccidere il candidato alla presidenza USA. L'attentato a Donald Trump visto da un'altra prospettiva: il cecchino della sicurezza individua l'attentatore Crooks e comincia a sparare mentre Trump si accascia. (iLMeteo.it)

Perché i pozzi del confronto politico e della democrazia statunitense sono avvelenati da tempo, come tutti i più banali indicatori di polarizzazione – a partire da quelli elettorali – ben evidenziano. E perché tra questo veleno – che contamina da tempo la normale dialettica politica e ne delegittima attori e istituzioni – e la violenza vi è un’interdipendenza strettissima. (ISPI)

Dietro l'attentato a Trump, occorre considerare il clima politico, ma anche il contesto strategico

Ondata di fake news a destra e sinistra sull'attentato all'ex presidente Usa. I russi potrebbero anche smetterla con la disinformazione online in Occidente: riusciamo benissimo anche da soli a inquinare i pozzi (Agenda Digitale)

L’analista geopolitico e stratega del Pentagono dice oggi in un’intervista al Messaggero che l’ex presidente è riuscito a girare a suo vantaggio l’attentato di Thomas Crooks: «Agli elettori si è presentato come l’uomo virile, il coraggioso, il duro, il combattente indomito. (Open)

Non si sa molto di Crooks, tranne alcuni dettagli sulla sua vita da studente e il lavoro che ha svolto nella cucina di una residenza per anziani. Chi vorrebbe assassinare Donald Trump? La prima risposta, più ovvia, è Thomas Matthew Crooks, il ventenne freddato dai cecchini subito dopo aver sparato a Donald Trump durante il comizio a Butler, in Pennsylvania, la sera del 13 luglio. (Il Giornale d'Italia)