Gli Usa respingono la decisione: «Allarmanti errori di procedura»
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Gli Stati uniti hanno respinto la decisione della Corte penale internazionale, Cpi, di emettere un mandato di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu, e per il suo ex ministro della difesa Yoav Galant. A dare la notizia è stato un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca, che ha ribadito il sostegno incondizionato degli Usa a Israele, e ha definito l’iniziativa della Corte come politicamente motivata. (il manifesto)
Ne parlano anche altre testate
«Hanno usato la fame come arma, compiuto attacchi diffusi e sistematici, persecuzioni e atti disumani contro i civili di Gaza. Crimini di guerra e contro l’umanità». (la Repubblica)
"Ritengo sia una sentenza sbagliata - dice -, che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l'attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. (Adnkronos)
"Io posso ritenere che la sentenza sia sbagliata - ha aggiunto - e per me lo è, perché mette sullo stesso piano il presidente israeliano e il capo degli attentatori di Hamas. Se il premier israeliano Netanyahu venisse in Italia "dovremmo arrestarlo, siamo tenuti ad applicare la sentenza della Corte penale internazionale". (Today.it)
Sono accusati crimini di guerra nell'ambito del conflitto in Palestina e Gaza. La Camera preliminare I della Corte penale internazionale de L'Aia ha confermato all'unanimità l'emissione dei mandati di arresto, richiesti a maggio, per il premier israeliano Netanyahu, l'ex Ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas Deif. (Geopop)
Sono convinto che crimini di guerra siano stati commessi ottanta anni fa dagli Stati Uniti a Hiroshima e a Nagasaki e dall’aviazione alleata sulle città tedesche, rase al suolo, sterminata la popolazione civile. (La Stampa)
Mentre il Libano sembra a un passo dalla tregua con Israele, il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha provato a rievocare lo stile di Nasrallah minacciando di colpire il centro di Tel Aviv in risposta ai raid dell'Iaf su Beirut. (La Stampa)