Gaza, la militare rapita: "Fate presto"

Gaza, la militare rapita: Fate presto
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale ESTERI

Nel secondo giorno di negoziati, ripresi ieri a Doha con la mediazione del Qatar, un video diffuso da Hamas ha innescato qualcosa nelle trattative «indirette» tra il governo israeliano e la leadership islamista. I colloqui dovrebbero portare a una tregua a Gaza; più duratura di quella dello scorso novembre. E al rilascio di altri ostaggi rapiti da Hamas nel blitz del 7 ottobre 2023. Tra loro, ci sono anche svariati militari. (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Seguendo un trito canovaccio, Hamas diffonde il video di un ostaggio quando a Doha sono appena ripartite le trattative per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio dei prigionieri. «Ho tutta la vita davanti a me, ma la mia vita ora è stata messa in pausa», dice nel film… (la Repubblica)

Roma, 4 gen. Albag, soldatessa di sorveglianza di stanza alla postazione di Nahal Oz, è stata rapita insieme ad altre sei persone dai miliziani di Hamas il 7 ottobre. (Agenzia askanews)

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam, ha diffuso un video in cui Liri Albag invita in ebraico il governo israeliano a ottenere la sua liberazione. (Tiscali Notizie)

Medio Oriente, le notizie di oggi. Usa propongono un accordo di 8 miliardi di dollari sugli armamenti con Israele

Da qualche parte, nel buio di qualche tunnel sotto Gaza, lei trema, piange e recita un copione dettato dai suoi carcerieri. Israele si ferma a guardarla, ad ascoltarla. (Corriere della Sera)

Il filmato, della durata di tre minuti e mezzo, non è datato, ma Albag afferma di essere stata trattenuta per oltre 450 giorni, indicando che è stato girato di recente. (L'Unione Sarda.it)

Intanto, i media palestinesi fanno sapere che in Cisgiordania un raid israeliano ha provocato un morto e 9 feriti nel campo profughi di Nablus. L’amministrazione Biden ha notificato informalmente al Congresso degli Stati Uniti una proposta di accordo sugli armamenti da 8 miliardi di dollari con Israele che include munizioni per aerei da combattimento e elicotteri d’attacco insieme a proiettili di artiglieria. (la Repubblica)