La manina anonima che voleva aumentare gli stipendi dei ministri e non spiace mai a nessuno
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Di Paolo L’attacco sguainato della presidente del Consiglio al M5S mi ha dato l’impressione di una reazione istintiva e virulenta, non così distante dal normale eloquio in punta di forchetta alla quale ci ha abituati, ma indubbiamente le è stato colpito un nervo scoperto. C’era dell’imbarazzo per la scelta d’innalzare lo stipendio dei ministri non parlamentari, e lo dimostra l’origine fumosa di tale documento, per quel che ho capito. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
Sulla spinosa questione degli stipendi ai ministri non eletti in Parlamento, in termini in principio condivido in pieno il ragionamento di Nicola Porro, quando sottolinea che costoro “ricoprono un ruolo importantissimo” e, di conseguenza, “vorrebbero essere pagati come merita il loro ruolo”. (Nicola Porro)
Salta l’equiparazione degli stipendi con i parlamentari ma restano i rimborsi. Cambia anche la norma anti-Renzi (LA NOTIZIA)
Nell'organismo della politica circolano ancora le ultime scorie del grillismo deteriore, quello dell'«uno vale uno». Tutti uguali, dal banchiere centrale al miracolato mandato in Parlamento con tre clic e un gazebo con le sedie da picnic. (il Giornale)
«Prendo atto che per alcuni colleghi dell'opposizione lo stipendio dei parlamentari è troppo alto per un Ministro. (Corriere TV)
La premier in Aula respinge gli attacchi dei pentastellati. La replica di Conte: «Non si permetta, noi restituiamo 100 milioni dagli stipendi» (Open)
La commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera a maggioranza all’emendamento dei relatori, che riformula quello che in origine equiparava il trattamento economico dei ministri parlamentari e non. (LAPRESSE)