La Russia di Putin: aspetti tecnico-istituzionali di una democrazia che diventa totalitarismo
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Di Sergio Bevilacqua Vladimir Vladimirovič Putin (in russo Влади́мир Влади́мирович Пу́тин), è il personaggio politico che più di tutti ha segnato l’epoca post-comunista della Russia, prima Unione Sovietica e oggi Federazione Russa. Di famiglia povera, laureato in Legge e sposato con due figlie, la sua storia professionale è legata per 16 anni (1975-1991) ai servizi segreti russi (il vecchio K.G.B., Comitato per la sicurezza dello Stato (in russo Комитет государственной безопасности , КГБ , Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti), ed evolve velocemente in incarichi di tipo amministrativo presso la città di Pietroburgo, di cui diventa vice-sindaco, per poi rientrare a Mosca nel 1996 con l’incarico di direttore dei servizi segreti ex KGB, rinominati FSB (ФСБ , "ef-es-be"), Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (in russo Федера́льная слу́жба безопа́сности Росси́йской Федера́ции , Federál'naja sluba bezopásnosti Rossijskoj Federácii), su incarico del presidente russo in carica Boris Eltsin. (Reteluna.it Italia)
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Vladimir Putin non si ferma. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Leggi tutta la notizia Vladimir Putin non si ferma. (Virgilio)
Da quel 31 dicembre 1999 l'oscuro Vladimir è diventato lo Zar Putin e dopo 25 anni, di mollare il potere non ci pensa nemmeno. Era l'alba del nuovo millennio quando un allora oscuro ex funzionario del Kgb si affacciava alla scena internazionale diventando a sorpresa presidente della Federazione russa (il Giornale)
Poteva, doveva, essere il leader della Russia nuova, che si era lasciata alle spalle l’impero zarista, l’epopea dell’Urss e l’instabilità del breve ma instabile periodo in cui Boris Eltsin guidò il Paese, emancipato per quanto riguarda la libertà di espressione, turbolento per tutto il resto, a partire dalla sicurezza interna. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Abbiamo messo a confronto i discorsi di fine anno dei due belligeranti nella guerra in Est Europa: il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino, Volodymyr Zelensky. Il presidente della Russia, Vladimir Putin, nel discorso pronunciato esattamente 25 anni dopo aver preso il posto di Boris Eltsin, non ha menzionato il conflitto in Ucraina ormai in corso da quasi tre anni, ma ha voluto dare un segnale positivo ai cittadini. (Il Sole 24 ORE)
Il presidente russo Vladimir Putin ha elogiato i risultati ottenuti sotto il suo governo in un discorso di Capodanno che segna 25 anni dal suo arrivo al potere. "Abbiamo ancora molto da decidere, ma possiamo essere giustamente orgogliosi di ciò che è già stato fatto", ha detto Putin nel discorso annuale trasmesso sulla televisione di Stato. (Trentino)