Italiani sotto tiro in Libano. Colpita ancora la base Unifil. La Difesa: sono stati gli Hezbollah
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Ancora Shama, ancora preso di mira il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil, nel sud del Libano, due attacchi nel giro di tre giorni. Prima un proiettile d’artiglieria calibro 155 inesploso è caduto sulla palestra della base, ieri otto razzi da 107 millimetri sono impattati sul magazzino e su alcune aree all’aperto, in una giornata ad alta tensione per l’intera forza d’interposizione Onu nel Paese dei cedri. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
Otto ordigni da 107 millimetri hanno centrato il quartier generale del contingente italiano e del settore ovest di Unifil a Shama, cadendo su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi della base, dove in quel momento fortunatamente non c'erano soldati. (La Stampa)
Ancora un attacco, l’ennesimo, ancora una volta la vita dei soldati italiani è messa a repentaglio dalla sfrontatezza dei belligeranti che prendono costantemente di mira il contingente italiano stretto nella morsa di un perverso tiro al bersaglio tra l’esercito israeliano ed Hezbollah (USMIA)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Medio Oriente. Razzi contro l’Unifil, di nuovo, con militari italiani finiti in ospedale. Tavolo di tregua aperto intorno al sì condizionato di Hezbollah e Libano alla proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco. (TV2000)
Nessun commento al momento da parte di Israele. (la Repubblica)
Le trattative per una tregua in Libano non fermano ancora il conflitto né i razzi di Hezbollah su Unifil, che ieri hanno colpito una base italiana, senza provocare feriti. Nel mirino è finito il quartiere generale del nostro contingente e del settore Ovest di Unifil, a Shama, nel sud del Paese dei Cedri. (il Giornale)
Otto i razzi lanciati da Hezbollah che, nella giornata di ieri, hanno colpito la base italiana del contingente Unifil. La regione di Shama, nel sud del Libano, resta un campo minato non solo metaforicamente. (Secolo d'Italia)