«Io, medico gettonista, non speculo sulla sanità. Un turno di notte è pagato 1.100 euro. Uno squilibrio rispetto agli assunti, ma se ci sono pochi dottori la colpa non è mia»
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Dottoressa, lei va tutti i mesi alle Maldive?«Mai stata alle Maldive».Mettiamola diversamente. Lavora da esterna come turnista negli ospedali per 10 giorni al mese e gli altri 20 giorni fa la bella vita con quanto ha incassato?«Assolutamente no».C’è allora da chiedersi come mai il responsabile del Welfare in Lombardia, l’assessore Guido Bertolaso, qualche giorno fa abbia descritto in questi termini i «gettonisti». (Corriere Milano)
Se ne è parlato anche su altri media
34 del 30 marzo 2023) nel tentativo di arginare il ricorso a medici e infermieri ’gettonisti’, che secondo l’Anac tra 2019 e agosto 2023 hanno comportato una spesa potenziale di circa 1,7 miliardi, drenando risorse in termini di personale e rischiando anche di mettere a repentaglio la sicurezza delle cure. (Sanità24)
I “gettonisti” sono medici liberi professionisti che vengono assunti per turni specifici per sopperire alla mancanza di personale negli ospedali pubblici. Negli ultimi anni, il fenomeno dei medici “gettonisti” ha acceso il dibattito pubblico e politico, soprattutto in Lombardia, dove il sistema sanitario è stato messo a dura prova dalla carenza di personale fisso. (AssoCareNews.it)
Il governo entra a gamba tesa nella regolazione del fenomeno dilagante della medicina a gettone: dottori e infermieri, pagati a ore e in servizio negli ospedali, per coprire turni che altrimenti rimarrebbero sguarniti. (Il Mattino di Padova)
In Italia la carenza strutturale di camici bianchi ha determinato una spesa potenziale di 1,7 miliardi di euro per i cosiddetti “gettonisti” , professionisti della sanità “on demand”. Arrivano le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri “gettonisti”. (Il Sole 24 ORE)
A loro ci si dovrà rivolgere solo in caso di necessità e urgenza e quando fare ricorso al personale di servizio è impossibile, ci saranno tariffe precise e avranno un tetto massimo di ore lavorate settimanali. (la Repubblica)
Chi avrebbe mai pensato che la medicina a gettone potesse trasformarsi in un fenomeno così pervasivo e costoso per la sanità pubblica italiana? Eppure, è proprio ciò che è accaduto, con un esborso di 1,7 miliardi di euro che ha messo in ginocchio le casse dello Stato. (La Voce di Rovigo)