Autonomia differenziata, il centrodestra non molla: «Modifiche in Parlamento». Si teme lo slittamento

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ilmessaggero.it INTERNO

Da ovunque la si guardi è una doccia fredda. Lo stop parziale della Corte costituzionale all’autonomia irrompe sugli smartphone quando il comizio finale del centrodestra a Perugia è a metà del guado. Corruccia i volti dei leader seduti in prima fila nell’auditorium di San Francesco al Prato. Stampa invece un sorriso sul volto di Elly Schlein e Giuseppe Conte. Perché il comunicato della Consulta sulla legge simbolo della Lega, la promessa federalista del governo ai suoi elettori, lascia poco spazio ai dubbi: va riscritta. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

La Corte costituzionale ha bocciato pezzi fondamentali della legge sull’Autonomia differenziata, come le norme sui livelli essenziali dei servizi e il Parlamento dovrà riscriverle seguendo le indicazioni dei giudici a cui si erano rivolti le regioni Toscana, Campania, Puglia e Sardegna. (Il Fatto Quotidiano)

In particolare i giudici della Consulta sottolineano che la forma di Stato riconosce, insieme al ruolo fondamentale delle Regioni e alla possibilità che esse ottengano forme particolari di autonomia, i principi dell’unità della Repubblica, della solidarietà tra le Regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini, dell’equilibrio di bilancio. (LaC news24)

«Spetta al Parlamento, nell'esercizio della sua discrezionalità, colmare i vuoti derivanti dall'accoglimento di alcune delle questioni sollevate, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge» si legge nella nota della Consulta (Milano Finanza)

Autonomia, costituzionalisti in campo per l’ammissibilità del referendum

«È una sentenza ortopedica che riconduce la legge nell’alveo corretto della legittimità costituzionale». Cosa viene evidenziato nella sentenza? «Il principio che domina è quello di sussidiarietà, che indica a quale livello di governo devono essere attribuite determinate funzioni. (ilmessaggero.it)

ROMA — Un terremoto. La casa non viene rasa al suolo. Ma è ridotta a pezzi. E con un cantiere che si preannuncia non solo complicato, ma disseminato di segnali, transenne e divieti. Ecco che cosa produce, ieri, la sentenza della Consulta sulla legge Calderoli per l’autonomia differenziata, dopo l’accurato esame dei ricorsi presentati dalle regioni Sardegna, Puglia, Toscana e Campania. (la Repubblica)

Il referendum sull’autonomia differenziata si celebrerà dopo la sentenza della Corte costituzionale di ieri che ne ha cassato i due principi fondanti e ne ha «interpretato» altre norme in senso opposto a quello in cui si stava muovendo il governo? Prima ancora del tema della sua ammissibilità (ancora da parte della Consulta che dovrà pronunciarsi a gennaio) la parola passa ora alla Cassazione, che dovrà dire se residuano nella legge Calderoli altri punti su cui possa essere celebrato il referendum. (il manifesto)