L’amore degli irlandesi per la causa palestinese: ecco perché Dublino ha scelto di restare in Libano dopo le minacce di Israele all’Unifil
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E' il primo Paese membro dell’Unione Europea a chiedere il riconoscimento dello Stato palestinese, fin dal 1980. E l’ultimo a concedere, solo nel 1993, il permesso a Israele di aprire un'ambasciata. Il retroterra comune è la sofferenza subita da una potenza occupante (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Le raccomandazioni e gli avvertimenti dell’Italia a Israele non sono serviti a niente. Così, il ministro è tornato a parlare e questa volta lancia un avvertimento che suona come un ultimatum al governo di Benjamin Netanyahu: “Ai miei colleghi israeliani ho chiesto ‘cosa succede la prossima volta? Dobbiamo rispondere?’. (Il Fatto Quotidiano)
Perché Israele spara contro i caschi blu in Libano? Secondo i vertici di Tel Aviv, la missione Unifil ostacola le operazioni belliche contro le milizie sciite filo-iraniane di Hezbollah. Un'accusa che ha assunto giovedì 10 ottobre i contorni di un attacco militare diretto alle postazioni dei peacekeepers lungo il confine israelo-libanese. (WIRED Italia)
Secondo fonti delle Nazioni Unite, le Forze di difesa israeliane (Idf) avrebbero aperto il fuoco - i media parlano di colpi di artiglieria - nei pressi della base principale a Naqoura delle United Nations Interim Force In Lebanon. (il Giornale)
Carri armati hanno colpito e distrutto le telecamere e altri sistemi di videosorveglianza negli ultimi due avamposti dei nostri caschi blu a Naqoura. Il contingente Unifil è stato preso di mira almeno tre volte. (Tiscali Notizie)
Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando in un’intervista al Corriere della Sera l'attacco israeliano alla missione Unifil in Libano. Il ministro degli Esteri segnala come «da un paio di settimane il governo italiano avvertiva quello israeliano di questo pericolo: io stesso ho chiamato tre volte negli ultimi giorni il mio collega israeliano Israel Katz». (L'Unione Sarda.it)
Poche ore dopo è successo. «La situazione è imprevedibile e il rischio che i caschi blu siano interessati dagli scontri a fuoco lungo la Linea Blu è reale» ci aveva spiegato Andrea Tenenti, portavoce e capo della comunicazione della missione dell’Onu che gestisce le forze di interposizione tra Israele e Libano dal 2000. (il manifesto)