Le mire di Trump sul Canale di Panama
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Seppur non ancora insediatosi alla Casa Bianca, già fanno discutere in America Latina le dichiarazioni di Trump rilasciate in pieno periodo natalizio. Con una sequenza di post, infatti, pubblicati sul proprio social media, Truth, il nuovo successore di Biden alla presidenza Usa, ha attaccato le autorità panamensi, ree di imporre “tariffe ridicole e ingiustificate” agli Stati Uniti e ha avvertito che la Cina sta assumendo un ruolo sempre più influente nell’area, dichiarando che una volta tornato alla Casa Bianca farà di tutto per riprendere il controllo dello strategico passaggio. (Contropiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
“Investiremo in sorveglianza, nella capacità degli aerei e, per cominciare - ha dichiarato il ministro all’emittente di servizio pubblico danese, Dr - sostituiremo le quattro navi attuali non più operative con due nuovissime navi moderne”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Nel 1534, Carlo V d'Asburgo – imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna – ordinò di sondare la possibilità di creare una rotta attraverso le Americhe nell'istmo panamense. I primi riferimenti a una simile opera risalgono infatti al XVI secolo. (Corriere del Ticino)
Due miliardi di euro per difendere la Groenlandia. Questo l’annuncio del ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen. L’esponente del governo afferma che l’intento dello stanziamento di Copenaghen per la difesa dell’Artico sia quello di proteggere ulteriormente il territorio. (Open)
Richiesta che di primo acchito oltrepassa i confini del bizzarro, in fondo qualche ragione ce l’ha. Trump vuole (ancora) la Groenlandia. (Corriere della Sera)
La Danimarca investirà 12-15 miliardi di corone danesi, (quasi due miliardi di euro), per compensare un periodo di grossi risparmi sulla difesa dell'Artico durato molti anni". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il primo ministro groenlandese Múte Bourup Egede ha reagito affermando: “La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai”. (RSI Radiotelevisione svizzera)