L'influencer Usa «rapisce» un wombat per un video su Instagram. Il governo australiano: «Provi con i coccodrilli»
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Cosa non si fa per qualche «cuoricino» in più. Un'influencer americana, Sam Jones, che nel suo profilo si definisce «Outdoor enthusiast» e anche cacciatrice, l'attenzione mediatica e social che cercava l'ha ottenuta. Ma non è certo quella che si immaginava. Il video in cui letteralmente «rapisce» ai lati di una strada nella foresta un cucciolo di wombat - vombato nella meno utilizzata traduzione italiana, un marsupiale australiano con gambe corte, potenti artigli e denti da roditore - e viene inseguita dalla madre disperata dell'animale le è costato la pubblica gogna dopo che diverse pagine web e diverse tv lo hanno rilanciato. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Self-proclaimed wildlife biologist and social media influencer Sam Jones causes outrage in Australia after video of her abducting a juvenile wombat from its mother emerged in the internet. Australia authorities are aware and are reviewing her visa. (AGI - Agenzia Italia)
La donna ha preso in braccio il marsupiale, allontanandolo dalla madre. La specie è protetta nel Paese. Governo e opposizione hanno criticato la donna, che nel frattempo è tornata negli Stati Uniti (StartupItalia)
Australia, il premier Albanese contro l'influencer Usa che ha rapito un wombat: "Vergognoso" 14 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Un video che mostra una ragazza americana in vacanza in Australia mentre prende in braccio un cucciolo di wombat – una specie di piccolo marsupiale nota in italiano anche come vombate, protetta in Australia – ha scatenato un’ondata di indignazione sui social. (Open)
Invece sono pieni i social di gente che prende gli animali, li sposta, li disturba, li mette in situazioni di pericolo appositamente per poi fare i «salvatori». La vicenda di Sam Jones però ha veramente fatto infuriare praticamente tutti - e questa volta non solo gli animalisti. (Vanity Fair Italia)
A immortalare la scena lei stessa con lo smartphone in un video diffuso poi sui social. Immediata la reazione degli utenti indignati. (Liberoquotidiano.it)
