"È un passaggio storico, non l'hanno rigettata. Sono solo correttivi che adesso studieremo"

È un passaggio storico, non l'hanno rigettata. Sono solo correttivi che adesso studieremo
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il Giornale INTERNO

Roberto Calderoli è soddisfatto. Anzi, di più: «È un passaggio storico. La Consulta ha certificato che la legge sull'autonomia differenziata non è incostituzionale. È una svolta importantissima e, va detto, non scontata». Però, ministro, la Corte pone numerosi paletti. Di fatto, la lunga marcia si complica e non di poco. La sua è una vittoria striminzita? «No, per niente. Mettiamola così: il semaforo è verde, ma ci sono anche degli arancioni. (il Giornale)

La notizia riportata su altri giornali

Perché il comunicato della Consulta sulla legge simbolo della Lega, la promessa federalista del governo ai suoi elettori, lascia poco spazio ai dubbi: va riscritta. Lo stop parziale della Corte costituzionale all’autonomia irrompe sugli smartphone quando il comizio finale del centrodestra a Perugia è a metà del guado. (ilmessaggero.it)

La battaglia contro l'Autonomia differenziata che ha unito la galassia delle opposizioni dentro e fuori il Parlamento, era partita all'indomani dell'approvazione della legge Calderoli, promulgata il 26 giugno scorso dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. (il Giornale)

La Corte costituzionale ha acco… (la Repubblica)

La palla passa ora al Parlamento. Disinnescata la minaccia referendum

Ieri la Corte costituzionale ha deliberato sui ricorsi presentati dalle Regioni Toscana, Puglia, Sardegna e Campania e ha appunto ritenuto «non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata», considerando però «illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo», bocciando sette punti della legge Calderoli. (Corriere Fiorentino)

Resta in piedi, ma è una scatola vuota”. Michele Ainis, costituzionalista tra i più noti e professore emerito all’Università Roma Tre, premette che per valutazioni … (Il Fatto Quotidiano)

La corsa prima delle elezioni europee, imposta dalla Lega, è stata vissuta un po' come una forzatura da FdI e Fi che ora, probabilmente, non vedono di cattivo occhio l'opportunità di fare alcuni aggiustamenti. (il Giornale)