Come è andato lo sciopero dei mezzi dell’8 novembre a Roma: città paralizzata
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A cura di Beatrice Tominic Sciopero dei mezzi pubblici. L'ingresso alla metropolitana è chiuso con un cancello e c'è chi usa le scale come panchine per rifocillarsi. Qui davanti alla stazione di piazza Barberini, metro A. Venerdì nero per la capitale: la temuta giornata di sciopero dei mezzi (senza fasce di garanzia, fatta eccezione per pochi collegamenti ritenuti essenziali dalle stesse società dei trasporti) è agli sgoccioli. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre testate
Roma, 8 nov. – “Abbiamo dati ottimi, con adesioni oltre il 90%”. (Agenzia askanews)
Un venerdì quasi d'altri tempi, con la città avvolta nella nebbia e, c'è da giurarci, a rischio paralisi per la mobilitazione degli autoferrotranvieri che s'annuncia senza sconti. (Corriere Milano)
Frase, a dir poco, infelice. Ma chi avrebbe veramente diritto di rivoltarsi è il passeggero e viaggiatore vittima di ripetuti scioperi che ormai non hanno più fasce di garanzie. Un altro venerdì della vergogna per il trasporto pubblico. (Corriere della Sera)
Incolonnamenti e ingorghi lungo gli assi principali di Torino, dove il numero di auto è più alto del solito. Stazioni metro chiuse per gran parte della giornata, con l'eccezione delle fasce protette (dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15). (La Stampa)
Contrariamente ad altre manifestazioni simili, le organizzazioni sindacali segnalano che il servizio minimo garantito sarà ridotto, con solo il 30% del personale viaggiante in servizio, compromettendo le fasce orarie normalmente protette. (Il Fatto Quotidiano)
E, come se si facesse un salto indietro nel passato, in una città avvolta da una fitta coltre di nebbia come non si vedeva da diversi anni, sono tornate anche le liti tra chi aderisce agli scioperi e chi, invece, preferisce lavorare per garantire il servizio ai cittadini e non perdere la giornata di paga. (il Giornale)