Concerto di Capodanno a Roma, Osho: «Non sopporto l'ipocrisia dell'ambiente musicale»
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«Ormai non ci restano che i Jalisse o direttamente il sindaco Gualtieri che strimpella la sua chitarra sul palco, tanto sa anche suonarla!», scherza ma non troppo Federico Palmaroli, 51 anni, alias Osho dal nome del santone indiano che fa parlare in romanesco, dopo la defezione di Mahmood e Mara Sattei. Anche gli altri due artisti dicono no al concerto di Capodanno organizzato dal Campidoglio dopo la decisione del sindaco Roberto Gualtieri di cancellare l’esibizione di Tony Effe in seguito alle proteste delle associazioni femministe. (Corriere Roma)
Se ne è parlato anche su altre testate
“A Roma in questi tre anni hanno suonato tantissimi artisti, di ogni genere e provenienza. Roma è e resta una città aperta e libera – ha detto il primo cittadino -, che ama l’arte e la musica in tutte le sue forme. (OglioPoNews)
Il premier risponde a Monti, che la accusa di dare un «protettorato morale» al patron di X: «Erano altri i leader che eseguivano le indicazioni venute da fuori». (La Verità)
Non si placano le polemiche sul Concerto di Capodanno a Roma. Dopo l’esclusione di Tony Effe, la rinuncia alla partecipazione all’evento di Mahmood e Mara Sattei in solidarietà con il rapper romano e la presa di posizione di altri cantanti che dicono “no alla censura”, oggi sulla questione si è espressa anche l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. (LAPRESSE)
(Adnkronos) – “La musica non può essere censurata”. Tony Effe, con un post su Instagram, rompe il silenzio sul caso che lo coinvolge da giorni. (CremonaOggi)
"Roma Capitale non censura nessuno". Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sulle polemiche per il concertone di Capodanno dopo la richiesta di un passo indietro a Tony Effe dal Campidoglio e il forfait di Mahmood e Mara Sattei in solidarietà con il trapper romano che in tarda serata interviene via Instagram. (Adnkronos)
Ignoti hanno cercato di appiccare un incendio al portone della sua abitazione, ma il fuoco è stato rapidamente spento. Poco dopo, presumibilmente gli stessi responsabili, hanno tentato di dare fuoco all’automobile di un parente di Praticò, parcheggiata a pochi passi dalla sua casa. (Corriere di Lamezia)