Matematica, i conti tornano (ma non per i poveri)

Matematica, i conti tornano (ma non per i poveri)
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Avvenire INTERNO

Ansa La Matematica non è più lo spauracchio degli studenti italiani, che si difendono bene nel confronto internazionale, anche se, sul piano interno, restano evidenti sia i divari territoriali, che di genere e, soprattutto, le distanze tra alunni provenienti da famiglie benestanti e quelli con un retroterra socio-economico e culturale medio-basso. Che la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente amplificato. (Avvenire)

Su altri media

Il nostro paese, infatti, è tra quelli in cui si registra uno dei più importanti divari. In 40 paesi, i bambini al quarto anno scolastico hanno ottenuto punteggi medi superiori rispetto alle bambine. (leggo.it)

E' quanto emerge dall' indagine Timss, che coinvolge ogni quattro anni più di 60 nazioni in tutto il mondo e riguarda gli studenti di quarta elementare e di terza media. (Gazzetta di Parma)

L'indagine, che si svolge ogni quattro anni, coinvolgendo più di 60 nazioni, fornisce una fotografia dettagliata delle competenze degli studenti a livello globale, offrendo spunti di riflessione per migliorare i sistemi educativi. (ilmessaggero.it)

Scuola, in matematica gli studenti italiani sotto la media europea. I voti migliori al Nord

E’ quanto emerge dall’indagine Timss 2023 che viene effettuata ogni quattro anni sugli studenti di quarta elementare e di terza media e coinvolge più di 60 nazioni in tutto il mondo. (Radio Norba News)

Gli studenti “migliori” di matematica sono al Nord, mentre chi registra risultati inferiori si trova al Sud e nelle isole e il background socio economico e culturale degli allievi e le attività prescolastiche legate alla matematica e alla lettura, hanno un impatto forte nei risultati conseguiti dagli studenti italiani. (Il Fatto Quotidiano)

Gli studenti che in quarta elementare hanno un apprendimento al livello avanzato di matematica e scienze, ovvero quelli che sono in grado di applicare la comprensione e le conoscenze matematiche in una varietà di situazioni relativamente complesse e di spiegare il proprio ragionamento, sono solo il 7%, sia a livello internazionale che anche in Italia. (La Stampa)