Tragedia al deposito Eni di Calenzano: le storie delle cinque vittime dell’esplosione
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L’esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano, avvenuta lo scorso lunedì, ha lasciato una scia di dolore e sgomento. Cinque lavoratori, tra autotrasportatori e manutentori, hanno perso la vita mentre si trovavano nell’area delle pensiline di carico. Con il recupero dell’ultimo disperso, il bilancio è definitivo: cinque morti e oltre venti feriti, tra cui tre in gravi condizioni. Le vittime, tutte italiane, erano professionisti esperti, impegnati quotidianamente in attività che li portavano a viaggiare per tutta la penisola. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altri media
Che non è dato soltanto dalla morte, ma anche dal non poter neppure riavere il corpo del defunto. – All’angolo dell’ingresso dello stabilimento Eni di Calenzano, c’è un fratello che vuole uscire da questo strazio. (LA NAZIONE)
Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi "commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro" sono, per ora, le contestazioni nell'ambito dell'indagine su quanto avvenuto nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell'area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), che ha provocato 5 morti e 26 feriti (di cui 3 ancora in gravi condizioni) diretta dal procuratore Luca Tescaroli. (Adnkronos)
Calenzano, 11 dicembre " Il Comune di Calenzano ha attivato un conto corrente di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime dell'incidente al deposito carburanti Eni di via Erbosa.... (Virgilio)
– "Io voglio soltanto giustizia e capire come è morto mio marito, non cerco colpevoli anche perché lui amava profondamente il suo lavoro". Maria Antonietta Pascale, la moglie di Gerardo Pepe, uno dei manutentori della Sergen di Potenza impegnati nei lavori al sito, morto nell'esplosione di Calenzano (LA NAZIONE)
«Ero già sceso. Mi sono salvato per miracolo perché ho fatto il giro dal lato sinistro, verso il retro. (Corriere della Sera)
Nel paese della collina materana, oggi i suoi amici, distrutti dal dolore, hanno anche spiegato che «Franco era un grande appassionato di calcio. (La Gazzetta del Mezzogiorno)