Garlasco e le piste alternative: dalla doppia vita al killer fumatore, le ipotesi già scartate

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Adnkronos INTERNO

Non uno sconosciuto aggressore, né un ladro, né un killer fumatore e tantomeno un amante. Tutte le "ipotesi alternative" sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco sono già state scandagliate e la risposta - finché una revisione non sarà presentata e quindi accolta dalla Corte d'Appello di Brescia - resta sempre e solo una: l'assassino è Alberto Stasi, allora fidanzato della ventiseienne uccisa il 13 agosto 2007. (Adnkronos)

La notizia riportata su altre testate

Al momento non ci sono novità tali da spingere i legali del 41enne a chiedere la revisione del processo alla Corte d’Appello di Brescia e così Stasi, detenuto nel carcere milanese di Bollate, salvo sorprese, non può che attendere il fine pena. (il Giornale)

L'omicidio di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 - delitto per il quale è stato condannato in via definitiva (rito abbreviato) a 16 anni di carcere l'allora fidanzato Alberto Stasi - torna a far discutere, ma le "novità" necessarie al condannato per chiedere la revisione del processo alla Corte d'Appello di Brescia mancano e così il 41enne, detenuto nel carcere milanese di Bollate, non può che attendere (salvo sorprese) il fine pena. (Adnkronos)

Lo avevamo già detto per la strage di Erba, a maggior ragione lo ripetiamo per Garlasco: andate piano, che a correre, poi ci si schianta. Alberto Stasi sta scontando una condanna definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, la sua fidanzata. (Corriere della Sera)

Si può azzardare una definizione antitetica a cold case, la formula che designa nel gergo giudiziario anglofono la vicenda processuale avvolta nel freddo per la frustrazione derivante da indagini penali dalle quali non è venuto fuori il nome del colpevole. (Il Dubbio)

Il movente e l’arma che ha colpito a morte Chiara Poggi, prima di tutto. Quanto al movente, se era fragile quello attribuito a Alberto Stasi nei sei processi che lo hanno portato infine alla condanna a sedici anni di carcere, è addirittura inesistente per quel che riguarda Andrea Sempio, indagato per la terza volta su sollecitazione della difesa di Stasi. (Il Dubbio)

Il delitto di Garlasco, tornato clamorosamente in prima pagina, è stato anche su questo giornale l’occasione per chiedersi quanto sia stato tenuto presente, condannando Alberto Stasi, il principio per cui una sentenza di colpevolezza può essere emessa solo “al di là di ogni ragionevole dubbio”, visto che, prima di quella definitiva, ben due giudici si erano … (L'HuffPost)