COP29: un difficile equilibrio tra tensioni e obiettivi climatici

COP29: un difficile equilibrio tra tensioni e obiettivi climatici
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Today.it ESTERI

Il summit climatico delle Nazioni Unite a Baku si sta rivelando un appuntamento storico, segnato da profonde divergenze e timidi progressi. L’obiettivo primario di questa edizione è ambizioso: trovare un compromesso sui finanziamenti climatici necessari per supportare i paesi più vulnerabili, garantendo loro un ruolo attivo nella transizione ecologica globale. Tuttavia, il contesto in cui si svolge la COP29 non è dei più favorevoli. (Today.it)

La notizia riportata su altre testate

E qui cominciano le questioni difficili, i nodi di cui si parla poco, e che più spesso di quanto non si creda bloccano i negoziati. Un fiume di soldi potrebbe arrivare sui Paesi del Sud del mondo, se l’accordo sulla finanza climatica fosse chiuso a Cop29, la conferenza dell'Onu sul clima. (WIRED Italia)

Alla voce obiettivi si legge: “Invita tutti gli attori a lavorare insieme per consentire l'aumento dei finanziamenti per l'azione per il clima ai Paesi in via di sviluppo da tutte le fonti pubbliche e private ad almeno 1,3 trilioni di dollari all'anno entro il 2035”. (la Repubblica)

L’Unione Europea è già il maggior contributore mondiale ai finanziamenti climatici, con 28,6 miliardi di euro raccolti l’anno scorso tramite fonti pubbliche e oltre 7,2 miliardi di euro da fonti private, secondo la Commissione Europea. (MeteoWeb)

Cop29 a Baku, bozza di accordo per molti "inaccettabile". L'Onu media

A margine della conclusione della COP29 di Baku, Azerbaijan, con ancora alcuni dettagli conclusivi che emergeranno nelle prossime ore o giorni, è possibile tirare alcune somme su quella che è stata definita una Conferenza di transizione per la politica climatica a livello globale, rispetto ai target e agli accordi raggiunti nelle edizioni precedenti. (ISPI)

Il primo pozzo petrolifero industriale del mondo (1846) è ancora lì, sovrastato da una torre-scheletro un po’ sinistra, tra i grattacieli scintillanti del centro e il grigio Mar Caspio. È il monumento alla nazione asiatica che ha dato il via all’«oil boom» ben prima che Winthrop Rockfeller iniziasse a sforacchiare il Texas. (Corriere della Sera)

Cop29 a Baku, bozza di accordo per molti "inaccettabile". L'Onu media 21 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)